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15 ottobre 2005: il giorno in cui il mondo scoprì il talento di Giuseppe Rossi

3 ' di letturaA Sunderland, nord-est dell’Inghilterra, l’autunno è già arrivato da un pezzo e anzi sembra di respirare un’aria alquanto invernale. Le foglie dagli alberi cadono a ritmo di musica, il cielo è terso e soffia un vento freddo, mentre la pioggerellina fine che scende dall’alto, bagna i cappotti di chi è rimasto senza ombrello. La data sul calendario è il 15 ottobre del 2005, un momento da cerchiare col pennarello rosso, perché allo Stadium of Light arriva una delle squadre più forti del mondo, il Manchester United. In un tipico sabato inglese, i Black Cats ospitano i Red Devils, che per l’occasione sfoggiano un completino blu. Non manca nessuna delle stelle di Sir Alex Ferguson, ci sono Paul Scholes, Wayne Rooney, Cristiano Ronaldo e Van Nistelrooy. Sugli spalti vi è qualche seggiolino vuoto, nonostante la sfida sia di cartello, ed è un vero peccato per chi non è andato allo stadio, perché quel giorno si è perso la nascita di una stella: Giuseppe Rossi.

Un momento magico

La partita volge agli sgoccioli, il cronometro conta già 78 minuti di gioco, 120 secondi prima l’implacabile Ruud ha fissato il risultato sul 2 a 0 per i Red Devils, succedendo nel tabellino dei marcatori a Wayne Rooney, autore del primo gol al 40′ della prima frazione. Appena il gioco si interrompe, la telecamera fissa un giovane ragazzo in piedi a bordo campo, pronto a entrare sul rettangolo verde. Non è molto alto, sembra esile ma ha lo sguardo determinato, l’occhio della tigre direbbe un certo eroe cinematografico. Il quarto uomo alza il tabellone, si illuminano i numeri 10 e 42, il primo di rosso e il secondo di verde. È proprio Van Nistelrooy a lasciare il terreno, mentre fa il suo esordio in Premier League, Giuseppe Rossi. Nome tipico della tradizione italiana, ma Giuseppe è nato negli States, il primo febbraio del 1987, precisamente a Teaneck nel New Jersey. “Tu Vo’ Fa l’Americano” cantava Renato Carosone, ma il piccolo Pepito si sente più italiano e insegue la passione per il calcio, tanto che a 12 anni arriva a Parma per giocare coi Ducali. Mette in mostra da subito un gran talento ed è grazie a questo che Sir Alex Ferguson fa carte false per allenarlo, fino a portarlo con sé a Manchester. Adesso è arrivato il momento di far vedere a tutti di che pasta si è fatti, in questi pochi attimi si condensa una vita intera, il secondo che stai aspettando da sempre, l’esordio in un grande campionato, un campione che ti dà il cambio e ti dà una bella pacca sulle spalle come incoraggiamento. È l’inizio di una favola che sembra dolce, ma il futuro talvolta sarà purtroppo amaro per un ragazzo che ha sempre avuto un amore smisurato per il pallone, ma questa è un’altra storia.

Un gol festeggiato da tutti

Passano solamente 8 minuti dall’ingresso in campo del nuovo talento – nel frattempo il Sunderland ha accorciato le distanze con gol di Elliot – quando Rooney addomestica un pallone sulla fascia destra e di prima intenzione lo serve a Rossi, che sulla trequarti punta dritto verso la porta con un ottimo controllo di palla e con uno scatto deciso. Ancora tre passi, si accentra e carica il sinistro, dal quale parte una rasoiata che finisce nell’angolino basso alla destra del portiere. La rete è pregevole, nonostante una fortuita deviazione di un difensore avversario, ma soprattutto è un gol da festeggiare liberandosi con un urlo di gioia. Tutta la squadra si tuffa addosso all’italo-americano, per far sentire il proprio affetto a un ragazzo un po’ introverso ma dal cuore grande. Van Der Sar si fa tutto il campo per andarlo ad abbracciare, mentre Sir Alex Ferguson abbozza un sorriso sornione. Forse ci ha visto giusto anche stavolta, Giuseppe Rossi ha il potenziale giusto per diventare un grande campione. La partita finisce 3 a 1, esordio con gol per il nativo di Teaneck, come cita l’almanacco. Il 16 ottobre 2005 il mondo non sarà più lo stesso, perché nel pianeta calcio è sbarcato un nuovo giocatore e lo conoscono già tutti, il suo nome è Giuseppe Rossi.

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