“Vabbè dai, chi scrive è un folle, come può dire che prima contro seconda della classe non è il nocciolo della questione?!
No, lo ribadiamo: non lo è.
Jurgen Klopp contro Pep Guardiola, gioco velocissimo sugli esterni contro tiki taka moderno, il campione d’Europa contro il campione d’Inghilterra.
A Liverpool il titolo inglese manca dalla stagione ’89-’90, dove l’allenatore era un signore chiamato Sir Kenneth Mathieson Dalglish meglio noto ad Anfield come Kenny, un dannatissimo scozzese capace di essere il bipede su questa terra con più titoli sul palmares: 52 di cui 12 da allenatore e 40 da giocatore. Pazzesco. Insomma, un compito non da poco spodestare dal trono il buon vecchio Kenny.
A Manchester, sponda City, quella dove si canta Wonderwall, Lyla, Don’t look back in anger e tutti i successi degli Oasis, I citizens da quando il petrolio ha cominciato a scorrere nelle casse, ossia dal 2008 hanno vinto tutto. O meglio, quasi tutto. 13 titoli in totale dall’avvento degli Emirati Arabi. Mica male, però manca la Champions League.
Bizzarro, perché Guardiola da allenatore ne ha vinte 2 di Champions, oltre alle 3 Supercoppa Europea, e ai 3 Mondiali per club. E’ l’ossessione della società, vogliono la Coppa dalle “grandi orecchie” a tutti i costi e Guardiola che ancora professa “calma” sotto questo punto di vista, in realtà è forse più sotto pressione di chiunque altro.
L’uno ha il trofeo desiderato dall’altro, la storia e la tradizione contro il nuovo che avanza, i soldi ben spesi contro le cifre impossibili da poter utilizzare.
Certo, perché Liverpool contro City è anche un concetto di soldi e bilancio. Nonostante la vittoria in Champions League ricorderete tutti le parole di Klopp all’inizio di questa stagione dove in sintesi annunciava un mercato ridimensionato per la squadra. Guardiola su questo è molto più avvantaggiato, basti pensare all’acquisto più oneroso della scorsa sessione: Rodri dall’Atletico Madrid per 70mln. Ed il passivo parla di meno cento…
Insomma, Liverpool contro Manchester City all’ora del tè sa tantissimo di battaglia serrata dove l’uno desidera l’oro dell’altro e dove al termine dei 90 minuti, forse, quell’El Dorado è un po’ più vicino.
Che vinca il migliore dunque, noi ci sediamo in poltrona… Voi da che parte state? Rossa o azzurra?