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I contrasti di Emmanuel Adebayor

4 ' di letturaRaramente in epoca moderna un giocatore ha generato così tanto amore e odio.
Ultimo della ristretta, nonché storica, lista di otto giocatori ad aver vestito la maglia di Arsenal e Tottenham, il centravanti togolese adesso è sbarcato in Paraguay, per completare con l’Olimpia Asuncion una carriera difficilmente ripetibile a livello emozionale.
Dopo i primi passi in Europa mossi con Metz e Monaco, Arsene Wenger, che ha scritto pagine di storia dell’Arsenal attingendo dal mercato francese, ne benedice l’acquisto che si concretizza nel gennaio 2016, ultimi mesi dei Gunners ad Highbury.
Dopo un anno e mezzo di esperienza, firma 24 gol nel campionato 2007/08 (con due triplette al Derby County) e solo Cristiano Ronaldo segna più di lui.
I tifosi dell’Arsenal amano Adebayor, soprattutto perché il togolese segna sempre contro il Tottenham: otto North London Derby, otto gol, media perfetta.

Settembre 2007, doppietta fuori casa nel North London Derby

Ma è proprio la tifoseria dei Gunners a doversi ricredere in poco tempo su Emmanuel che, durante la presentazione al Manchester City nel luglio 2009, spara a zero, definendola “composta da tifosi non veri come quelli che ha il City: quelli dell’Arsenal oggi tifano Arsenal, domani senza successi si mettono a tifare Liverpool”.
La partita di campionato che si gioca a settembre all’Etihad ha un settore ospiti avvelenato contro il togolese, provocato ed insultato dal primo istante.
Adeabayor, conferma sul campo la sua celebre dichiarazione “se non fossi diventato un calciatore? Sicuramente avrei fatto il gangster”, rendendosi protagonista di una partita western.
Rifila una scarpata in faccia a van Persie, segna e corre dall’altra parte del campo per esultare in faccia ai suo vecchi fans trattenuti a stento dagli steward; nel parapiglia che si crea, malgestito da Mark Clattenburg, tira uno schiaffo ad Alex Song (amico di una vita in campo e fuori!) e prova a dare un pugno a Fabregas, cavandosela a buon mercato con tre turni di squalifica.
Nella gara di ritorno all’Emirates, Adebayor sostituisce ad inizio ripresa Vieira…il resto è facile immaginarlo.
Difficile il rapporto anche con il Togo, terra natìa ma dalla quale ha tagliato i ponti.
Emmanuel è un fervente cattolico e reputa che Dio gli abbia dato la grazia di vivere una vita normale, essendo nato con una malformazione alle gambe che per i primi quattro anni di vita non gli ha permesso di camminare.
Con la sua famiglia i contrasti sono andati in crescendo fino alla rottura definitiva, resa pubblica da un’intervista rilasciata alla BBC nel 2015, in cui il giocatore racconta di non parlare più con nessun familiare a causa delle ossessionanti richieste economiche provenienti dall’Africa, mai placate nonostante ingenti regali effettuati dall’attaccante negli anni precedenti.
Addirittura suo fratello maggiore scrisse una lettera alla dirigenza del Real Madrid suggerendo di mandare via appena possibile Emmanuel in quanto persona sgradevole, ed il prestito non fu rinnovato.
Troncati i rapporti con la famiglia, rimasta nella nazione che ha lasciato quindicenne, sono numerose le frizioni pure con la federazione, a partire da una serie di premi promessi ma non elargiti per la storica qualificazione alla Coppa del Mondo 2006, torneo a cui gli Sparvieri partecipano per la prima volta della storia.
Nel gennaio 2010 il bus della nazionale, che stanno per iniziare la Coppa d’Africa, viene attaccato durante un trasferimento da un commando di guerriglieri nell’enclave angolana di Cabinda.
Il pullman viene crivellato di colpi, muoiono l’autista e due membri dello staff, diversi i calciatori feriti.
Il Togo si ritira dal torneo, Emmanuel è incolume ma emotivamente distrutto, per una settimana nessuno ha più sue notizie prima che ritorni a Manchester, ed alla prima intervista rilasciata all’ufficio stampa del City parla di “esperienza tragica, ho pensato di morire, un proiettile ha colpito un dirigente davanti a me”.
Un anno dopo il City lo presta al Real Madrid ed in Champions League va ancora a segno contro il Tottenham, che in pochi mesi da avversario diventa la sua nuova squadra, anche se a White Hart Lane trovando il gol al debutto contro il Wolverhampton.
In casa dell’Arsenal gli Spurs perdono nel 2012 in campionato due volte per 5-2, con Adebayor protagonista.
A febbraio assist per Saha e rigore del raddoppio, illusorio, mentre a novembre in pochi minuti prima segna poi si fa espellere per un’entrata assassina su Cazorla.
Wenger, suo ex mentore, nel dopo partita chiosa sul suo ex centravanti: “Perché mai dovrei essere deluso dal suo comportamento, dalla sua entrata? Nessuno può deluderti se non ti aspetti niente da lui”.

Novembre 2012, la rete dello 0-1 all’Emirates poco prima del cartellino rosso

Il togolese litiga nell’estate 2013 con Villas-Boas che lo manda ad allenarsi con la squadra riserve, viene riabilitato dal nuovo manager Sherwood ma il rapporto con il club è compromesso e viene svincolato.
Il suo ultimo dei 97 gol in Premier League, che ne fanno il secondo marcatore africano all-time dietro Drogba, arriva nel febbraio 2016 con il Crystal Palace contro il Watford.
Tre anni e mezzo in Turchia con l’Istanbul Basaksehir ed il Kayserispor, adesso la nuova avventura oltreoceano in Paraguay, alla ricerca di gol e di nuovi contrasti, iniziata con un’entrata da karate in Copa Libertadores valsa una sacrosanta espulsione contro gli argentini del Defensa Y Justicia.

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Alberto Emmolo
Alberto Emmolohttp://www.urbone.eu
Classe 1984, travolto da una grande passione per il football fin da bambino, appena possibile vola a Londra per "respirare" calcio, atmosfere e sensazioni. Nel maggio 2019 ha pubblicato il suo primo libro "Hat-trick - i grandi attaccanti della Premier League" (ed. Urbone Publishing)

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