Essere un grande giocatore non vuol dire per forza diventare un allenatore di livello. Una frase che ricorre nel mondo del calcio e che certamente ha esempi concreti che la confermano, come la modesta carriera in panchina del piĆ¹ grande giocatore di tutti i tempi ovvero Diego Armando Maradona. Ci sono figure perĆ² che smentiscono questo assunto, facendo la storia sia sul rettangolo verde che nel guidare la squadra da bordo campo. Un celebre esponente di questo partito ĆØ Kenny Dalglish: giocatore sublime e poi tecnico capace di imprese ai limiti dellāinverosimile.
Gli inizi in Scozia: trofei in serie con il Celtic
Nato a Glasgow nel 1951, Dalglish dĆ in primi calci al pallone in una squadra del quartiere cittadino Dalmarnock. Il suo talento sboccia prestissimo, tanto che nel 1967 arriva la chiamata del Celtic. Dopo due anni nelle giovanili, nel 1969 entra a far parte della prima squadra e infiamma il pubblico biancoverde fino al 1977. Otto anni densi di soddisfazioni, in cui il Celtic conquista 6 campionati, 5 Coppe di Scozia e 3 Coppe di Lega scozzese. Una straordinaria collezione di trofei, alla quale Dalglish contribuisce con 204 presenze e 167 gol (ĆØ il decimo marcatore all time nella storia del Celtic). Dopo aver spopolato tra le mura amiche, Dalglish sente il bisogno di confrontarsi con realtĆ piĆ¹ importanti rispetto a quella di Glasgow.
La consacrazione al Liverpool
Nellāestate del 1977, Dalglish passa al Liverpool per 440.000 sterline. I Reds devono sostituire unāicona come Kevin Keegan (passato allāAmburgo) e puntano forte sullo scozzese per continuare a vincere in Inghilterra e in Europa. Mai investimento poteva essere piĆ¹ azzeccato e lo si capisce fin dalla prima stagione in rosso del nuovo acquisto. Nel 1977/78, infatti, Dalglish firma 20 reti in campionato e risulta tra i maggiori protagonisti in maglia rossa nelle conquiste della Coppa dei Campioni e della Supercoppa Europea. Il trofeo dalle grandi orecchie, vinto battendo nellāultimo atto il Bruges, arriva proprio grazie ad un gol dello scozzese, che partecipa anche al rotondo 6-0 con cui il Liverpool si assicura la Supercoppa nella finale di ritorno contro lāAmburgo.
Unāannata da sogno, che non spegne certo la fame di gloria dei Reds. Prosegue anche negli anni successivi la superioritĆ del Liverpool, guidato dal suo alfiere scozzese. Dal 1979 al 1985 arrivano 5 campionati, 4 Coppe di Lega, 3 Charity Shield e soprattutto altre 2 Coppe dei Campioni. Un periodo dāoro che rafforza il feeling tra Dalglish, il Liverpool e il popolo di Anfield. Una storia dāamore che sembra terminare nel 1985, anno in cui il club inglese perde la finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool nella tragica serata dellāHeysel. Niente di piĆ¹ sbagliato: Dalglish continua a servire il club, anche se in una veste diversa.
Allenatore-giocatore al Liverpool, leggenda della panchina al Blackburn
Nel 1985 lo scozzese viene nominato allenatore-giocatore: una figura che nel calcio inglese diventerĆ sempre piĆ¹ frequente con il passare degli anni. Pur in un ruolo diverso, Dalglish continua a regalare soddisfazioni in serie al club di Anfield. Sotto la sua regia arrivano 3 campionati, 2 FA Cup (trofeo mai conquistato da giocatore) e 4 Charity Shield. Un doppio lavoro che risulta sempre piĆ¹ massacrante per lo scozzese, che arriva addirittura a rassegnare le dimissioni nel 1991 per problemi legati allo stress. Unāinterruzione brusca, in un rapporto che comunque avrĆ altri capitoli in futuro.
Dopo qualche mese di necessario riposo, torna in pista nellāottobre del 1991 sulla panchina del Blackburn. La squadra ĆØ undicesima nella seconda divisione inglese ed ĆØ destinata ad un campionato anonimo ma, grazie alla sapiente guida di Dalglish, riesce a qualificarsi per i play off e ad aggiudicarsi la promozione battendo in finale il Leicester. Risultato miracoloso, ma nulla a che vedere con quanto ottenuto nella stagione 1994/95. Trascinati da unāincontenibile Alan Shearer, capocannoniere con 34 gol, i Rovers riescono nellāimpresa di vincere il campionato prevalendo nel confronto con il Manchester United di Alex Ferguson. Un exploit a cui nessuno credeva, tranne lāex campione scozzese ā abituato a mangiare pane e vittorie ā che il Blackburn aveva la fortuna di avere in panchina.
Lāultimo regalo al popolo di Anfield
Negli anni successivi Dalglish sfiora una seconda impresa alla guida del Newcastle, piazzandosi secondo nella stagione 1997/98. Successivamente torna al Cletic, ma lāesperienza biancoverde in panchina ĆØ decisamente piĆ¹ magra rispetto a quella da giocatore (una Coppa di Lega conquistata). Dopo diversi anni in cui rimane fuori dal giro del grande calcio, Dalglish ha lāoccasione di ricongiungersi con il suo vecchio amore. Nel 2009, infatti, torna al Liverpool come responsabile delle giovanili e ambasciatore del club.
Ruoli che ricopre con professionalitĆ e competenza, ma il richiamo della panchina ĆØ troppo forte. Nel gennaio del 2011, viene scelto come sostituto di Roy Hodgson sulla panchina dei Reds e poi confermato per la stagione successiva. Non ĆØ un gran momento per il Liverpool, lontano da una lotta di vertice che vede i due club di Manchester, il Chelsea e lāArsenal come principali pretendenti. Il tecnico riesce comunque a regalare lāennesimo trofeo al popolo di Anfield. Si tratta della Coppa di Lega, battendo in finale il Cardiff. Il cinquantaduesimo alloro conquistato da Dalglish tra campo e panchina: mai nessuno come lui, considerando gli atleti che hanno svolto entrambe le mansioni.
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