League Cup: trionfi sorprendenti fin dalla nascita della competizione
Un trionfo del tutto inaspettato, in una competizione in cui storicamente abbondano le sorprese. A partire dal 1961, anno della sua fondazione, l’albo d’oro della Coppa di Lega parla chiaro: tante squadre trionfatrici, il più delle volte non partendo con i favori del pronostico. Questa varietà di successi nella seconda coppa inglese è testimoniato in maniera emblematica dalle sue prime otto edizioni, vinte da altrettante squadre. Nel 1969 un altro club entra a far parte del gotha della League Cup, rispettando la tradizione di un torneo ricco di fascino e “underdog”.
Edizione 1968/69: i Robins volano più in alto di tutti
Ci si aspetta un successo da parte delle squadre che dominano il calcio inglese in quel periodo. In lizza le due squadre di Manchester, le due di Liverpool, l’Arsenal o il Leeds United (campione d’Inghilterra nella stagione 1968/69). A trionfare è invece lo Swindon Town, club che frequenta addirittura la terza serie inglese. Nei primi turni i Robins si sbarazzano di Torquay United, Bradford, Blackburn e Coverty City, approdando così ai quarti di finale. Ad attendere lo Swindon c’è il Derby County, battuto per 1-0 al replay. L’avversario della semifinale è il Burnley, una delle squadre più antiche del football britannico. Le due formazioni vincono una semifinale a testa per 2-1, giocandosi tutto in una terza sfida vinta dai biancorossi per 3-2 ai tempi supplementari. Una partita agonica che vale un appuntamento storico: la finale della League Cup contro l’Arsenal.
I Gunners, dal canto loro, hanno fatto fuori in semifinale il Tottenham in un doppio e tiratissimo derby. Per la formazione londinese di tratta di una ghiotta occasione di riscatto, visto che l’anno prima aveva perso la finale contro il Leeds United. Tutti i pronostici naturalmente sono per l’Arsenal, ma è proprio in queste occasioni che il calcio inglese mostra la sua magia scompaginando sentenze già scritte. Grazie al carattere tirato fuori in tutta la competizione, lo Swindon se la gioca alla pari con i più quotati avversari. Smart porta avanti i Robins, pareggia Gould a cinque minuti dalla fine e si va ai supplementari. La squadra di Danny Williams non vuole mancare l’appuntamento con la storia e, con una splendida doppietta di Don Rogers, regala ai tifosi dello Swindon una giornata indimenticabile.
Europa vietata? Ci pensa il genio di Peronace
Una soddisfazione a cui dovrebbe aggiungersi la possibilità di partecipare l’anno successivo alla Coppa delle Fiere (premio riservato alla vincitrice della League Cup). Sogno spento sul nascere dalla Football Association, visto che il regolamento prevede la partecipazione alle coppe europee solo da parte di squadre di First Division (l’attuale Premier League). Come evitare di tarpare le ali ai pettirossi di Swindon, pronti a volare nel resto d’Europa? La soluzione arriva da Gigi Peronace, navigato dirigente italiano con ottimi rapporti con l’Inghilterra e con alle spalle diversi ruoli tra club e FIGC.
Lo Swindon si aggiudica la prima Coppa Anglo-Italiana
Peronace risolse questa intricata vicenda ideando una nuova competizione, che desse la possibilità allo Swindon di misurarsi in campo europeo: la Coppa Anglo-Italiana. Il torneo prevedeva la partecipazione di sei squadre italiane (tutte di Serie A) e sei inglesi (quattro di First Division, una di Second Division e appunto lo Swindon di Third). Queste formazioni venivano divise in tre gironi da quattro, ma le avversarie dello stesso paese non potevano scontarsi: una formula piuttosto cervellotica, che infatti negli anni subirà vari cambiamenti. Sono proprio i Robins ad aggiudicarsi la prima edizione di questa manifestazione, battendo in finale il Napoli con un netto 3-0. Un torneo che avrà spesso protagoniste inaspettate, nato grazie ad un successo dello Swindon troppo clamoroso per essere “accettato”.
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