Due anti-eroi, Vinnie e Gazza, che sul campo si odiano. Troppo forte tecnicamente Paul, al punto da poter irridere – seppur ancora giovane e imberbe – qualunque avversario. Troppo macchinoso e rude Vinnie, al punto che il ricorso alle astuzie (leggi “colpi proibiti”) diventa un must. Eppure loro ancora non lo sanno, ma quello scatto li renderà eterni: è l’incipit di un sodalizio involontario.
“In realtà non l’avevo mai fatto prima e non l’ho mai più rifatto”, confesserà a distanza di trent’anni l’ex difensore alludendo alla famosa strizzatina. “Fu una cosa molto veloce e sicuramente non era stata pianificata prima della partita. Un vecchio allenatore nell’Under-12 mi aveva detto una volta: ‘Se si avvicinano troppo basta afferrarli proprio lì’. Ed evidentemente mi era rimasto nella mente”. Per poi aggiungere, compiaciuto: “Sono stato perfetto, niente da dire”.
A dire il vero, Vinnie aggiunse anche una carrellata di frasi per intimidire Gazza, prima e durante la gara. Aneddoti confermati dallo stesso Paul, che ricorda: “La gente mi chiede ancora se fa davvero male. Guardate semplicemente l’immagine. Guardate la mia faccia e le vene del suo collo mentre mi afferra. Stavo cercando di chiamare il guardalinee ma le parole non uscivano fuori. Sono riuscito a malapena a strillare con una voce acuta. E ricordo che prima della partita l’allenatore, dopo aver dato tutte le sue istruzioni alla squadra, si era rivolto a me dicendomi: ‘Buona fortuna, figliolo’. Non sapevo cosa intendesse dire fino a quando non siamo entrati nel tunnel e Vinnie si avvicinò a me dicendomi: ‘Oggi siamo solo io e te, grassone. Io non giocherò a calcio, e nemmeno tu. Tre minuti dopo l’inizio della partita chiesi all’arbitro quanto mancasse!”.
“La cosa imbarazzante – prosegue Gascoigne – era che il campo era davvero piccolo e quindi tutti potevano sentire cosa mi stava dicendo Vinnie, e ridevano di me. Ad un certo punto mi fece: ‘Ehi, grassone, ho dimenticato di dirti che vado a saltare sugli angoli. Quindi tu aspettami qui finché non torno’. Ero talmente pietrificato che ho risposto solo ‘Va bene, non vado da nessuna parte’. Probabilmente è stata l’unica partita nella mia vita in cui sono stato felice quando è finita”.
Solo a distanza di anni Vinnie ha confessato come quel giorno fosse particolarmente nervoso: non voleva correre il rischio di essere ridicolizzato da un ragazzino e decise di mettere subito le cose in chiaro.”Prima della partita l’allenatore Bobby Gould in un’esercitazione mi aveva messo contro Andy Clements, il nostro terzino destro di riserva, dicendogli di correre dappertutto come se fosse Gascoigne, e mi aveva fatto ammattire. Avevo sentito tutte quelle voci su quanto fosse forte quel ragazzino di Newcastle e pensai: ‘Sono appena stato umiliato dal terzino destro della squadra di riserva, cosa mi farà Gazza?’. E quindi mi sono dato da fare…”
Eppure, dopo la gara Gazza decide di far recapitare un mazzo di rose rosse a Vinnie, direttamente nello spogliatoio, per suggellare il loro incontro amoroso. In cambio riceverà lo spazzolone del water.
I due si incontreranno ancora: “Una volta quando ero al Tottenham – ricorda Gazza – giocavamo a Leeds e avevo dimenticato che lui avesse appena firmato per quella squadra. Me ne ricordai solo quando lo vidi nella palestra che sollevava pesi. Per me è stato l’avversario più duro di sempre, senza ombra di dubbio, l’unico giocatore che mi faceva preoccupare quando ci giocavo contro e che avrei desiderato nella mia squadra, per proteggermi”.