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Frank Lebœuf: dalla difesa del Chelsea al cinema di Hollywood

2 ' di letturaNascere a Marsiglia, si sa, non è come nascere altrove. La città francese è uno dei porti più grandi d’Europa, centro artistico importante ma anche patria di marinai, pirati, banditi, assassini, ladri, donne di malcostume e tagliagole. Una terra magica, sorta dai semi del male e dagli scarti di Dio. Chi nasce a Marsiglia, ovviamente, porta per sempre con sé qualcosa di folle.

E così ha fatto anche Frank Lebœuf, venuto al mondo all’ombra di Notre Dame de la Garde il 22 Gennaio del 1968. Il nostro Frank, però, comincia a tirare i primi calci al pallone lontano da casa: Tolone, per l’esattezza. È il 1984, e Lebœuf non sembra un prospetto particolarmente interessante. Comincia allora a peregrinare senza speranza nelle serie minori fino all’età di vent’anni, quando lo acquista a titolo definitivo il Laval.

Lì cresce e fa bene. Dopo tre stagioni, infatti, gli mette gli occhi addosso lo Strasburgo. In Alsazia Frank si comporta in maniera egregia, consacrandosi nel calcio di un certo livello. Acquisisce fiducia in sé stesso e credibilità in fase difensiva, cominciando anche a battere punizioni e calci di rigore: diventa ben presto uno dei migliori difensori francesi della sua generazione.

La ciliegina sulla torta arriva nel 1995, quando lo Strasburgo vince la Coppa Intertoto contro gli austriaci del Tirol Innsbruck. Lebœuf sfrutta bene la vetrina internazionale e si guadagna la chiamata del Chelsea di Ruud Gullit, che si assicura le sue prestazioni per la cifra di 2 milioni e mezzo di sterline.

In Inghilterra diventa il centrale difensivo titolare dei Blues, condividendo lo spogliatoio con Vialli, Zola, Dennis Wise, Babayaro, Flo e con il nostro Roberto Di Matteo. A partire dalla stagione 1998-1999 poi – con Vialli divenuto ormai allenatore a tempo pieno – Lebœuf viene affiancato da un altro mostro sacro del calcio francese come Marcel Desailly, formando una delle linee difensive più romantiche che abbiano mai calcato i campi d’oltremanica.

Lebœuf rimane in Inghilterra per 5 stagioni, collezionando la bellezza di 200 presenze con la maglia dei Blues. Per lui anche 24 gol, di cui 20 su rigore. Già, perché il nostro Frank ha anche questa peculiarità: è un cecchino dagli 11 metri e a Londra, durante tutta la sua permanenza, sbaglia solamente un rigore. La sua bacheca? 2 FA Cup, una League Cup, 1 Supercoppa d’Inghilterra, 1 Coppa delle Coppe e 1 Supercoppa Europea contro il Real Madrid. Niente male, no?

Prima di lasciare il Chelsea si prende le sue soddisfazioni anche con la maglia della nazionale francese: prima vince il Mondiale casalingo del 1998, permettendosi peraltro il lusso di annullare Ronaldo in finale, e poi – benché da spettatore non pagante e ormai guru del gruppo – si laurea campione d’Europa contro gli azzurri di Zoff all’Europeo del 2000.

Poi, prima di svernare in Qatar, fa un’ultima romantica stagione a casa sua, nel magico Olympique Marsiglia con cui aveva sognato di giocare da bambino. Finita qui? Macché! Appese definitivamente le scarpette al chiodo cambia vita, abbandonando per sempre ogni velleità sportiva.

Il suo futuro? Hollywood e il cinema! Oggi, infatti, fa l’attore di professione. Tra le pellicole in cui lo si può ammirare ricordiamo “la Teoria del Tutto”, film biografico sulla vita dello scienziato britannico Stephen Hawking, diretto da James Marsh e uscito nel 2014.

Lo avevamo detto che era folle, d’altronde è nato a Marsiglia!

 

 

 

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Giovanni Mastria
Nato a Lucca, classe 1991. Scrivo con passione di cultura, attualità, cronaca e sport e, nella vita di tutti i giorni, faccio l’Avvocato.

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