E’ la memoria di Gordon Banks che rendono questi portieri ancor più mitici e Ray era “semplicemente” un mestierante della porta: non nell’accezione negativa del termine intendiamoci, al contrario, era uno su cui potevi fare affidamento e di cui conoscevi la serietà e la professionalità… Oltre all’indiscussa bravura che lo hanno reso noto per l’eternità.
Correva l’anno 1981, e nella parte rossa di Liverpool oltre a Clemence in rosa c’è Bruce Grobbelaar. (LEGGI QUI LA STORIA DI GROBBELAAR) un tipo bizzarro certo quel Bruce, ma forse arrivò il momento di cambiare aria visto che il ballottaggio tra i pali dopo 11 stagioni sembrò inevitabile.
Come ha spiegato in seguito il manager Bob Paisley: “Il mio piano per la firma di Bruce era quello di tenerlo nelle riserve per un paio d’anni per preparalo ad essere il successore di Ray, che stava per raggiungere i 33 anni di età. Ma Bruce , mai a corto di fiducia, disse a Ray che avrebbe preso il suo posto prima della fine della stagione. Ray mi disse di Bruce: ‘Chi si crede di essere questo tipo?’”.
L’ETERNA GIOVINEZZA DI WHITE HART LANE – Al Tottenham Ray giocherà fino a 40 anni vincendo 1 Coppa UEFA, 1 FA Cup ed 1 Charity Shield, una sorta di favola eterna dove, soprattuto nella coppa europea dove il destino non lo volle nelle finali per un infortunio (scese in campo Parks) ma che nella sua esperienza vide sfumare contro il Liverpool, il suo Liverpool, un’altra Coppa di Lega nella stagione 1981-82 dove la rivalità con Groobbelaar era divisa da 110 metri di maledettissimo campo a Wembley nel 3-1 finale per i Reds.
Un’altra scomparsa che fa piangere il calcio inglese, quello di Liverpool e di Tottenham e chissà se il vecchio Grobbelaar in questi giorni sta proprio ripensando a quella partita…
Ariticolo a cura di Gabriele Caldieron