Beckham numero 10
Per chi non può assistere sugli spalti a questa sfida di cartello, c’è la ricerca manuale della frequenza radio che trasmette la cronaca della partita, altri più fortunati possono invece vedere attraverso tv dal tubo catodico, un match a dir poco sensazionale. Quando le squadre scendono in campo si nota qualcosa di strano, ad esempio la maglia bianco blu dello United. Ma questa non è l’unica nota su cui far attenzione: in campo c’è un 21enne dal caschetto biondo – lontano dall’essere un’icona di stile – che indossa curiosamente la maglia numero 10. Eppure, se uno lo guarda bene sulla schiena di quel ragazzo starebbe meglio con la #7, ma la indossa sua Maestà Eric Cantona.
Il momento da immortalare
Una volta che l’arbitro ha dato il via alle danze, la gara si rivela vivace e turbolenta. Eyal Berkovic porta avanti i padroni di casa dopo 6′, poi la sfida si accende e Roy Keane perde la testa, facendosi cacciare al 20′. Le God, Matt Le Tissier, porta il Southampton sul 2 a 0 con un pallonetto delizioso. Poi, il momento da immortalare: è il 40′ la palla è ferma ai limiti della lunetta in attesa di un calcio di punizione. Nessuno sa che pochi istanti dopo nascerà una firma, un’icona, un marchio di fabbrica che varcherà i confini dell’Inghilterra per essere emulato dovunque, compresi i campi di periferia di Timbuktu.
Una forma d’arte
David Beasant organizza una barriera da cinque uomini, mentre dall’altra parte David Beckham si concentra. Il genio, la bellezza e l’arte di quel colpo è tutto racchiuso in quei due passi di rincorsa, in quel braccio sinistro che si alza mentre il destro scende – in modo perfettamente armonico – fino a quando il piede destro non impatta sulla sfera. In quell’istante il corpo di Beckham diventa un magico compasso, capace di disegnare una parabola velenosa e imprendibile. Il pallone viene schiantato con forza e velocità dove il portiere non può mai arrivare. Il rimbombo della traversa è come un applauso, buono per ricordare che da quel momento nasce uno specialista, un’artista dei calci di punizione. Seguiranno altre 27 leggendarie free-kicks dell’odierno Spice Boy, con la maglia dello United. Per la cronaca, la sfida tra le due squadre finirà 6 a 3 per il Southampton, ma poco importa. Quel giorno è da ricordare per la nascita di una vera forma d’arte.