L’addio al suo grande amore, la Fiorentina
Era lāagosto del 2013, il portiere era molto deluso, dopo una stagione in prestito alla Fiorentina, club che ha sempre amato, una seconda pelle per lui, cresciuto sugli spalti della Curva Fiesole, il Franchi ĆØ casa sua, sente tantissimo la gioia, quanto la sofferenza di quei tifosi gigliati, ricevette una stangata. āLa Fiorentina ha deciso di non riscattarti, tornerai al Palermoā.Ā
Faceva male, era come una coltellata che lentamente si conficcava nel petto, ma Viviano non ebbe rimpianti, sapeva di aver dato tutto quello che aveva, almeno in quel momento, per quei colori, e per la sua cittĆ , Firenze.
L’inizio del sogno Premier
Il portiere, frastornato, non venne convocato nemmeno per il ritiro estivo dai siciliani. Per una porta, seppur dolorosa che si chiude perĆ², ce nāĆØ sempre unāaltra che si apre. Era il 2 settembre, il calciomercato agli sgoccioli. Dāimprovviso il telefono del suo agente, Vigorelli, squillĆ². Dopo mesi di contatti, lāArsenal aveva scelto il suo terzo portiere. Wenger, lāallora allenatore dei Gunners, voleva proprio lui, Emiliano Viviano āSiamo contenti di averlo preso in prestito, ha esperienza ed ha giocato ad alti livelli, ci fornirĆ una copertura eccellente nel ruoloā.
Per Viviano finisce lƬ, lāincubo di non essere riuscito a difendere ancora i pali della sua Fiorentina ed inizia un capitolo nuovo della sua carriera calcistica. Gli occhi di Emiliano si accesero, con il trasferimento a Londra, ecco lāinizio di una favola. Subito nella mente di Emiliano, fiorentino doc, tornĆ² quella notte del 27 ottobre 1999. Era un ragazzino, aveva appena 14 anni, ma quel capolavoro del Re Leone con indosso la maglia viola non puĆ² essere dimenticato, Batistuta zittƬ Wembley, ed i Gunners. Ma la sua avventura in Premier poi, si rivelĆ² tuttāaltro che sorprendente. Il passaggio del giocatore nel club inglese non lasciĆ² il segno, zero presenze durante tutta la stagione. PerĆ², sebbene conquistato tra panchina e tribuna, Viviano vinse con lāArsenal lāFA Cup, il piĆ¹ antico trofeo al mondo, e finora unico nella sua bacheca. ResterĆ quella la gioia, Emiliano in una gara ufficiale non calpestĆ² mai il prestigioso campo dellāEmirates Stadium. Al termine della stagione, tornĆ² in Italia, nei rosanero, per poi ripartire, alla volta di Genova, sponda Samp.
Una scelta, un’avventura senza rimpianti…
āNon sono mai sceso in campo – disse Viviano -, ma lāambiente era meraviglioso come me lāaspettavo, unāorganizzazione pazzesca e degli stadi meravigliosi. Non ho assolutamente nessun rimpianto, in campo le cose non sono andate nel migliore dei modi, ma mi ĆØ servita, ho imparato tanto in Inghilterraā.
āNel giorno della presentazione allāArsenal dissi che Wenger era uno dei migliori allenatori in Europa? – aggiunse il portiere – Non lo conoscevo ancora. Si pensa che buona parte del merito dellāArsenal sia il lavoro da un punto di vista tattico, ma in realtĆ , ĆØ la qualitĆ dei giocatori a fare la differenzaā.
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