Swansea Jack: un nome proprio e quello di una città uniti a formarne uno nuovo e originale. Già questo basterebbe a far capire il forte legame fra la località marittima al sud del Galles e il protagonista di questa storia. Protagonista che questa volta non è un giocatore e neanche un allenatore, bensì… un cane. Oggi vi raccontiamo la storia di Jack, il cane eroe di Swansea che salvava vite umane, e che si meritò come secondo appellativo il nome della sua città. Ah già, i calciatori dello Swansea sono soprannominati the Jacks, proprio in onore di questo cane speciale.
SWANSEA HA UN NUOVO EROE A QUATTRO ZAMPE
E’ il 1931 e siamo a Swansea, secondo centro abitato del Galles che si affaccia sul canale di Bristol. Swansea Jack (che a questo punto della storia era semplicemente Jack) è un giovane retriver nero da riporto di un anno, che vive con il suo padrone William Thomas nella zona del North Dock. Da sempre abituato a vivere circondato dall’acqua – fra i moli sul mare e il fiume Tawe – Jack nei suoi primi mesi di vita non è per niente avvezzo all’idea di tuffarsi e nuotare. Sarà proprio il suo padrone ad addestrarlo e a far cambiare idea all’amico a quattro zampe.
La vita di Jack – e una piccola parte del destino della città e della squadra di calcio – cambia per sempre un pomeriggio di giugno, quando un ragazzino di 12 anni di nome Timmy stava rischiando di annegare nel fiume Tawe. Il cane per fortuna è nelle vicinanze a sonnecchiare, e non appena sente le disperate grida di aiuto del giovane, senza esitazioni si tuffa nel fiume, afferra il malcapitato e lo trascina in salvo. Ad assistere al salvataggio non è presente nessuno, perciò questo atto eroico in un primo momento non viene reso noto.
SWANSEA JACK DIVENTA UN SIMBOLO DELLA CITTA’
Le cose cambiano decisamente poche settimane dopo, quando Jack effettua il suo secondo salvataggio tuffandosi in mare da un molo, questa volta di fronte a una folla di persone. La foto di questo cane eroico il giorno dopo finisce sui giornali locali, e il consiglio comunale gli conferisce in premio un collare d’argento. Oramai è una vera celebrità, un esempio di coraggio e altruismo. Per tutti diventa Swansea Jack, nome con il quale verrà consegnato alla storia e che diventerà il soprannome degli abitanti di questa città, oltre che, per estensione, della squadra di calcio.
Non è dato sapere se negli anni ’30 gli abitanti di Swansea fossero nuotatori poco abili o troppo spericolati. Sta di fatto che fra il 1931 e il 1936 Swansea Jack salva almeno 27 persone. Nel 1936 il quotidiano londinese Star lo nomina cane più coraggioso dell’anno, e viene premiato con una coppa d’argento dal sindaco di Londra in persona.
L’EREDITA’ DI SWANSEA JACK NELLA SUA CITTA’
L’eroica ma purtroppo breve vita del nostro amico termina prematuramente il 2 ottobre 1937, quando Swansea Jack ingerisce del veleno per topi che ne causa la morte a soli 7 anni di età. La notizia della sua scomparsa fa il giro del Regno Unito e viene riportata dai quotidiani un po’ ovunque. Ad oggi questo cane è ancora l’unico ad aver ricevuto due medaglie di bronzo dal National Canine Defensive League (oggi denominato Dog Trust), che si aggiungono ad altri numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2000 invece Swansea Jack è stato nominato “cane del secolo” dalla New Found Friend of Bristol, una scuola che addestra i cani al soccorso acquatico.
La comunità di Swansea non rimane indifferente di fronte alla morte del loro cane eroe, e così con una raccolta di donazioni pubbliche viene costruito un piccolo monumento funerario in suo onore, che si trova inevitabilmente sul lungomare, sulla Promanade vicino al campo di rugby di St. Helen. Ben presto l’appellativo “Swansea Jack” diviene di uso comune per indicare gli abitanti della città, e anche un pub in Oystermouth Road è stato ribattezzato in questo modo. Il passo dalla città alla relativa squadra di calcio è breve, e così ben presto i giocatori dello Swansea iniziano a chiamarsi The Jacks, in modo che il ricordo delle eroiche gesta di quel cane speciale duri per sempre.
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