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Stanley Matthews, il primo pallone d’oro della storia parla inglese

3 ' di letturaStanley Matthews fu il primo calciatore della storia a vincere il pallone d’oro, la prima edizione infatti venne assegnata nel 1956 e proprio l’inglese se la aggiudicò.

Matthews è stato il classico esempio di giocatore modello, vita sana e tanto allenamento. Era il tipico centrocampista onnipresente, instancabile. Spirito di sacrificio e tecnica facevano di lui il compagno di squadra perfetto.

La vita di Stanley però non fu per niente semplice, il padre sperava che il figlio seguisse le sue orme nella carriera pugilistica, ma così non accadde. La madre del ragazzo inglese infatti lo spinse a inseguire i proprio sogni. Scelta azzeccata.

La carriera calcistica di Matthews iniziò con lo Stoke City, dove giocò fino ai 24 anni, prima che scoppiasse la Seconda guerra mondiale.

Era il 1939 infatti quando la guerra stravolse le vite di quasi tutti gli inglesi, costringendo molti uomini ad andare sul fronte a combattere.

Anche Matthews fu costretto ad arruolarsi.

Perse 6 anni di carriera a causa della guerra, tornò a giocare a livello professionistico nel 1946, a 30 anni, ma un altro triste evento segnò inesorabilmente la sua vita.

Proprio in quell’anno giocò con lo Stoke City quel maledetto quarto di finale di FA Cup contro il Bolton Wanderers, in quello che verrà ricordato come The Burnden Park disaster, una delle più grandi tragedie del calcio inglese: crollarono le tribune dello storico stadio di Bolton, causando la morte di 33 persone.

Stanley rimase talmente scioccato che stava per lasciare il calcio, ma non lo fece, in punto di morte aveva promesso al padre che avrebbe alzato la FA Cup in suo onore. Provò a vincerla con lo Stoke, ma non ci fu niente da fare. Decisivo fu il suo passaggio al Blackpool: di fatto dopo le tante finali perse ci riuscì all’età di 38 anni in una partita che venne ricordata come la “finale di Matthews” per ciò che Stan dimostrò in campo. Quella coppa lui la prese con le unghie e con i denti.

Nel 1956 Matthews vinse la prima edizione del pallone d’oro in quella che lui stesso definì una delle sue migliori stagioni. 

Come ha fatto a vincere il pallone d’oro a 41 anni? Semplice. La mattina si svegliava alle 7 per andare a correre nelle spiagge di Blackpool, inoltre aveva aggiunto dei piombi ai suoi scarpini da corsa, così quando tornava a indossare quelle da calcio sentiva i piedi leggeri, dando l’impressione di giocare in modo più veloce. 

Non fumò mai e l’unica volta che bevve alcol lo fece per festeggiare la vittoria di FA Cup. Seguì sempre una dieta ferrea, i piatti principali? Frutta e verdura. Arrivò addirittura a eliminare la carne rossa. Non è finita qui, il lunedì digiunava, dichiarò che così facendo si sentiva meglio.

Nella sua carriera non ha mai ricevuto una sanzione disciplinare. 

Ecco come si arriva a vincere il trofeo più importante nel calcio a livello individuale: dedizione, tenacia e tanta forza di volontà e perché no, anche un pizzico di talento.

Per vincere questi trofei bisogna dimostrare di essere uomini, dentro e fuori dal campo e Stan questo non se lo è fatto ripetere due volte. 

Tornò allo Stoke City dove concluse la sua carriera nel 1965 alla nobile età di 50 anni, rifiutò somme di denaro molto più alte per tornare dove tutto era iniziato, perché si sa, il primo amore non si scorda mai. 

Matthews dimostrò di meritare quel trofeo anche quando iniziò la sua carriera da allenatore, infatti ogni estate si recava in Africa per allenare ragazzi che senza il suo supporto non avrebbero avuto le possibilità di giocare a calcio. In Sudafrica nel 1975 sfidò l’apartheid formando una squadra che chiamò Stan’s Men, fu la prima formazione di neri a giocare fuori dal paese di origine.

Stanley per il suo gesto simbolico venne definito un uomo nero con la faccia bianca. 

Per tutto quello che Stan ha fatto sembra incredibile che abbia avuto una sola vita, ha vissuto a pieno ogni attimo e questo lo ha reso eterno. 

LEGGI ANCHE: L’ESORDIO DI STEVEN GERRARD CON LA MAGLIA DEL LIVERPOOL

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