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Vinnie Jones in versione portiere: “E va bene, ci penso io!”

Un episodio simbolico della carriera di un calciatore entrato nella storia con la maglia del Wimbledon

3 ' di letturaVincent Peter Jones, per tutti Vinnie Jones, classe 1965, passato alla storia come il principale esponente della “Crazy gang” di Wimbledon che batté il culture club Liverpool nella F.A.Cup del 1988. Tornato nei gialloblu dopo una parentesi di tre stagioni in altre squadre (Leeds, sponda Blades di Sheffield e Chelsea) ci ha regalato una perla che pochi ricorderanno o conosceranno, per nulla legata agli interventi poco ortodossi che tutte le cronache calcistiche erano solite riportare e che lui aveva perfino voluto illustrare in un video intitolato “Soccer’s Hard Men”, pubblicato nel 1992, per il quale si beccò multa e squalifica dalla Federazione Inglese.

“Non merita nemmeno di essere considerato un calciatore!”

Disse lo statuario francese Ginola di lui. E il 21 ottobre 1995 la squadra del nostro antieroe affrontò proprio le magpies di David in un St. James Park affollato da circa 36.400 spettatori. Dopo un’ora di gioco, con i dons sotto per 3-1, il portiere Heald effettuò un’uscita fuori area e atterrò il n°9 avversario, rimediando così un rosso diretto. È un bel problema perché i londinesi avevano già finito le sostituzioni. Toccò quindi a qualcuno già in campo prendere posto tra i pali: e chi può avere avuto tale spirito di iniziativa? Niente meno che lui: quel pazzo furioso di Vinnie psyco Jones.

“E va bene, ci penso io!”. Si fece avanti con una bella dose di incoscienza. Indossò così la maglia del portiere, con un’espressione che lasciò trasparire il vortice di pensieri nella sua testa, si aggiustò i guanti e si piazzò in porta, col suo solito fare irriverente e spavaldo e col suo sguardo beffardo e pungente; forse per intimorire gli avversari, ma più probabilmente non lo cambi uno così nemmeno sul finire della carriera: è il suo carattere. Della “Crazy Gang” non era praticamente rimasto più nessuno e lui stesso abbandonerà il calcio tre stagioni dopo, ma questa prestazione entusiasmò talmente tanto i presenti, supporters locali compresi, da passare agli annali del calcio. Una di quelle storie che possono ascoltare i figli e i nipoti, quando si parla degli anni ’90, di chi può dire “Io c’ero” o “Me la ricordo”.

Vinnie Jones indossa la maglia da portiere

Sembrò un disastro annunciato e il risultato finale parla chiaro: eppure sarebbe potuta andare molto peggio. Vinnie Jones, in fin dei conti, si rivelò un portiere più che decente. Non dimentichiamo che là davanti, in maglia bianconera, c’erano due fuoriclasse come “Le magnifique” e Les Ferdinand (autore nello specifico di una tripletta) a compiere scorribande nell’area avversaria. Anche se, nel complesso, i padroni di casa sbagliarono molto e la loro fortuna fu che gli ospiti non seppero invece creare troppe occasioni, né approfittare delle poche che capitarono. E in tutto questo Vinnie era lì, spalle alla rete, ben piazzato, forse non troppo elegante, ma solido e concentratissimo.

Una roccia, come sempre. Tra un fu*k, una chiamata di palla, un gesto scomposto, urla e sbracciate: eppure fece la sua figura limitando, con parate basic, quello che sarebbe potuto diventare un tracollo totale; anche effettuando (ad un certo punto) un doppio salvataggio con piedi e mani. “Mi sono quasi rotto il sigaro in uno di quei salvataggi!” disse senza peli sulla lingua (laddove “cigar” è liberamente interpretabile). Finì 6-1, con 3 gol subiti nei 33 minuti tra i pali dal nostro hard men. Certo, uscì dal terreno con una fisiologica dose di frustrazione per quel risultato: però il pubblico era tutto dalla sua, gli aveva tributato applausi e incitamento, e anche gli avversari avevano dimostrato di apprezzare il suo impegno e il suo coraggio. Lui fece caso a tutto questo e ciò limò la rabbia per quella sconfitta con goleada.

“Mi è piaciuto vedere Les Ferdinand ridere dopo una delle parate. E i tifosi del Newcastle sono stati fantastici quel giorno: penso che mi abbiano anche un po’ perdonato per aver strizzato le p***e di Gazza (sette anni prima – ndr).”

Già: magari solo un po’. “E va bene, ci penso io!” non avrebbe potuto esclamarlo nessuno, se non lui. Chi altro avrebbe potuto buttarsi nella mischia per guidare la propria squadra in un’impresa dai tratti alquanto impossibili? Un vero condottiero e trascinatore, qualunque fossero le acque in cui navigassero i suoi. Decisamente un uomo con carisma, energia e carattere da vendere. Un episodio simbolico degli ultimi sprazzi di una carriera che con quella maglia l’ha consegnato alla leggenda.

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Vinnie Jones
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Ilaria Ciangola
Di Trento. O.S.S. in Pronto Soccorso. Tifosa e appassionata di calcio (italiano e internazionale), viaggi, Oasis e tutto ciò che è oltremanica.

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