Di che si tratta? Semplice. Un’associazione di membri della parrocchia di St. Mary, evidentemente desiderosi di diminuire i gradi di separazione che corrono tra di loro dopo la santa messa, ha appena deciso di plasmare una squadra di calcio. Sì, le origini del soprannome “The Saints” – i Santi – scaturiscono proprio da questa levata d’ingegno.
Così il gruppetto di devoti – non è dato sapere se l’asticella pendesse già più dalla parte del Dio del Football – si organizza in fretta. Le gare in casa si giocano al The Common, a due passi dallo scorrere incessante ed impetuoso del fiume Itchen. Quando si tratta di match di coppa, invece, la scelta ricade sul County Cricket Ground di Northlands Road o sull’altrettanto quotato Antelope Cricket Ground di St Mary’s Road.
I parrocchiani praticamente non ci dormono, per il nuovo giocattolo, ed iniziano una sconcertante giostra di modifiche. In quei chiostri dalle mura spesse, all’ombra della santa croce, confabulano fitto, contemplano scenari futuri, compongono inni, si raccolgono in preghiera e – seppur riluttanti – soppesano i possibili guadagni. Il club inizia a essere noto come St. Mary’s Young Men’s Association F.C., ma poi diventa St. Mary’s F.C. nel 1887-88. Altro giro, altro nome nel 1894: l’adesione alla Southern League viene sottoscritta con il nome di Southampton St. Mary’s.
Finita qui? Non proprio. I Santi si aggiudicano la competizione nella stagione 1896-97, anche grazie all’ingaggio di alcuni calciatori professionisti davvero determinanti, come Charles Baker, Lachie Thomson e Fred Hollands. Subito dopo aver alzato al cielo il loro primo trofeo, ecco che affiora l’idea – stavolta definitiva – di un nuovo cambio di rotta: ci chiameremo Southampton Football Club, stavolta non se ne parli più!
La squadra intanto continua a trionfare: per tre anni consecutivi si porta a casa il titolo nella Southern. Con i successi che si impilano senza sosta, cresce anche l’ambizione. Nel 1897 il club acquista un grande terreno nella parte nord – ovest della città: qui sorgerà il The Dell, il mitico salotto dei Saints. Costato 10mila sterline, sarà l’abitazione del cuore per ben 103 anni, prima di essere abbattuto per fare spazio all’innovativo Saint Mary’s – quasi un ritorno alle origini spirituali – nel 2001. L’impianto viene inaugurato nel settembre 1898, in un match friendly contro il Brighton: finisce 4 – 1 per i padroni di casa. La prima rete della storia al The Dell è opera del centravanti Walter Keay.
Il trailer è di quelli golosi e la pellicola non tradisce le attese, se non nell’epilogo. Nel 1900 il Southampton raggiunge la prima delle sue quattro finali di FA Cup, ma inciampa in una vera disfatta contro il Bury: 4-0. Stesso copione tre anni dopo, ma stavolta la dèbacle è inflitta dallo Sheffield Utd.
Cadute e risalite, come nella vita. Gloria e fede. Il pensiero mistico sospeso per un’ora e mezzo da un pallone che viaggia verso la porta avversaria. Un intruglio tra sacro e profano che conferisce al club un’aurea maestosa. Di certo, una storia che prosegue intatta da 135 anni: mica male per un semplice gruppetto di parrocchiani.