I primi anni di carriera: dalla C2 al Napoli di Maradona
Silenzi cresce nelle giovanili del Pescatori Ostia per poi passare, nel 1984, alla Lodigiani. Con la terza squadra di Roma esordisce in Serie C2, mettendosi particolarmente in mostra nella stagione 1986/87 con 18 gol in 30 partite. Un bottino che gli vale la chiamata dell’Arezzo e il conseguente doppio salto in Serie B. L’annata in toscana è fallimentare, ma Silenzi non si perde d’animo e riparte dalla Reggiana in Serie C1. A Reggio Emilia conquista una promozione in B e contribuisce l’anno dopo alla permanenza tra i cadetti con 23 gol (laureandosi capocannoniere). Le sue doti realizzative attirano l’interesse di Luciano Moggi, che porta Silenzi al Napoli nell’estate del ’90.
Silenzi in Serie A: comprimario a Napoli, protagonista al Toro
L’attaccante nato a Roma arriva in un club fresco campione d’Italia e zeppo di campioni, tra cui sua maestà Diego Armando Maradona. Non è facile dunque trovare spazio per Silenzi, che però si toglie subito una grande soddisfazione segnando una doppietta alla Juventus nel 5-1 che vale la Supercoppa Italiana. Sembra l’inizio di una brillante carriera in azzurro per Silenzi, che invece passa due stagioni sotto il Vesuvio più in panchina che in campo.
Nell’estate del ’92 decide di cambiare aria, passando al Torino di Emiliano Mondonico. Il primo anno in granata sono solo 6 i suoi gol tra tutte le competizioni, ma è una sua doppietta che di fatto porta alla conquista della Coppa Italia dopo una doppia finale tiratissima con la Roma. L’anno successivo va decisamente meglio, con 17 gol in 31 partite e l’esordio in Nazionale nell’amichevole del 16 febbraio 1994 contro la Francia.
Il flop inglese con il Nottingham Forest
Dopo un’altra stagione con la casacca torinista, per Silenzi è arrivato il momento di provare una nuova esperienza. Non mancano le offerte dall’Italia, ma l’ariete romano decide di scavalcare la Manica e di giocare in Premier League. Su di lui punta il Nottingham Forest, squadra che rende Silenzi il primo giocatore italiano a giocare in Inghilterra. L’ex di Napoli e Torino non vede l’ora di mostrare le sue doti di goleador, ma tali propositi non troveranno riscontri sul campo. Nella sua prima stagione inglese, Silenzi totalizza 10 presenze senza andare a segno e, dopo un inizio altrettanto difficile dell’annata successiva, torna in Italia e riparte dal Venezia.
Una scelta dunque fallimentare quella dell’Inghilterra, che tuttavia non spaventa altri giocatori italiani. Dall’estate del ’96 in poi, infatti, saranno molto i talenti nostrani che giocheranno – e talvolta faranno la storia – in terra britannica. Da Gianluca Vialli a Fabrizio Ravanelli, da Gianfranco Zola a Roberto Di Matteo: una tradizione vincente che ha avuto in Silenzi il suo sfortunato capostipite.
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