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Back in 2009: scettro al Man Utd, il City con Robinho e quelle lacrime Magpies

5 ' di lettura

di Angelo Tuttobene
Premier League, stagione 2008/2009.
Il sogno di vincere il secondo Community Shield della sua storia – per il Portsmouth (il primo nel lontano 1949 condiviso col Wolverhampton) – svanì ad agosto, con la sconfitta subita da parte del Manchester United. I Red Devils, durante la stagione, sfiorarono l’impresa di conquistare 5 trofei in un anno. Sfumata subito l’opportunità di arricchire il suo palmarès europeo, venendo sconfitto nello stesso mese dallo Zenit San Pietroburgo nella finale di Supercoppa d’Europa, la squadra di Old Trafford si rinforzò in attacco, ingaggiando il mortifero centravanti bulgaro, Dimitar Berbatov per 30 milioni di sterline dal Tottenham. Lo step successivo per la conquista oltre i confini fu il Mondiale per club, vinto a dicembre contro gli ecuadoregni della Liga Universitaria de Quito. In Champions, invece, dopo aver battuto l’Arsenal in semifinale, i Diavoli Rossi sciuparono l’occasione di conquistare la seconda coppa consecutiva, perdendo per 2-0 contro il Barcellona di Pep Guardiola, al primo anno in panchina blaugrana.
In campionato, come accadeva da diversi anni, vi fu un dominio assoluto delle Big Four col Manchester United, un gradino sopra le rivali, Liverpool, Chelsea e Arsenal. Oltre a contare sui gol di un attacco stratosferico composto dal neoacquisto Berbatov, dai confermatissimi Cristiano Ronaldo, Carlos Tévez e Wayne Rooney, la squadra di Ferguson sfruttò anche la solidità difensiva per contrastare le contendenti al titolo, soprattutto tra i pali, dove l’olandese Edwin Van der Sar riuscì a superare il record d’imbattibilità che apparteneva a Petr Čech, scalzandolo con 1334’ senza subire reti. Il gol di Roque Santa Cruz, il 21 febbraio ad Old Trafford, interruppe il primato del portiere olandese nell’incrementare l’inviolabilità tra i pali. Ad un cammino iniziale non proprio esaltante, a causa di un estenuante precampionato svolto in Africa che causò un netto ritardo in classifica – 15ᵒ a settembre, 5ᵒ a novembre – si aggiunse anche l’assenza dal campo per un mese del fenomeno portoghese. Seguì poi, una decisa inversione di rotta dopo gennaio, ottenendo 24 clean sheets, e la conquista della League Cup contro il Tottenham.
Alla fine il responso fu: 3ᵒ titolo consecutivo per il Manchester United, il 18ᵒ della sua storia, eguagliando nell’albo d’oro gli arcirivali del Liverpool. E furono proprio i Reds, gli antagonisti più insidiosi del Manchester United. La squadra di Rafa Benítez, rimasta ancora una volta a secco di trofei, si classificò al 2ᵒ posto con 86 punti e 2 sole sconfitte in totale avvenute fuori casa (contro Tottenham e Middlesbrough) vincendo però contro i campioni d’Inghilterra, sia all’andata che al ritorno. Unica pecca, i tanti pareggi soprattutto ad Anfield che arrestarono la corsa ad un titolo tanto atteso. Leader assoluto della squadra, Steven Gerrard, con ben 16 reti. Solo 3 punti separarono il Liverpool dal Chelsea. La società, poco soddisfatta dei risultati ottenuti dal tecnico Avraham Grant, optò per un nome altisonante per la panchina dei Blues, chiamando in causa Luis Felipe Scolari. Ma l’interregno del brasiliano sarà molto breve. Già a febbraio, il buon Felipao fu costretto a fare le valigie. Al suo posto, il traghettatore Guus Hiddink che mantenne allo stesso tempo l’incarico di c.t. della Nazionale russa. La squadra del capocannoniere Nicolas Anelka (19 gol), raggiunse le semifinali di Champions, eliminata dopo due pareggi dai futuri campioni d’Europa del Barcellona. Chelsea che però si aggiudicò l’altra finale, quella di FA Cup contro l’Everton.
Finì distante l’Arsenal che nonostante la gran qualità tecnica del reparto offensivo a novembre provò a minare lo strapotere Blues battendoli a Stamford Bridge. Ma i troppi passi falsi nel girone di ritorno e negli scontri diretti contro Manchester United, Liverpool e all’Emirates nel derby col Chelsea, relegarono i Gunners alla 4ᵃ posizione. Staccato di 9 punti, l’Everton di David Moyes che si confermò come uno dei migliori manager del Regno Unito. La squadra conquistò ancora una volta un piazzamento Uefa ma perse a Wembley la Coppa d’Inghilterra contro l’Armata Blues. Nella finale, i Toffees, passati in vantaggio grazie ad una rete del francese Louis Saha dopo soli 25’’ dal fischio d’inizio (gol più veloce della storia della competizione), si fecero rimontare, prima da Drogba al 21’ e poi da Lampard al 72’ portando in sede il 5ᵒ titolo della loro storia. 6ᵃ posizione per l’Aston Villa, tra il 3ᵒ e 4ᵒ posto per lunghi tratti della stagione. La sorpresa dell’anno, però, arrivò da Londra, dove il Fulham di Roy Hodgson, dopo l’insperata salvezza dell’annata precedente, riuscì a qualificarsi addirittura in coppa Uefa. Breve l’interregno di Juande Ramos sulla panchina del Tottenham, invece, esonerato dopo aver ottenuto la peggiore partenza della storia degli Spurs con soli 2 punti in 8 gare. Al suo posto Harry Redknapp che diede linfa nuova agli Speroni portandoli all’8ᵒ posto, sconfitti solo ai rigori in finale di League Cup contro il Manchester United. Identico punteggio finale in classifica per il West Ham che già a settembre disse addio al manager Alan Curbishley. Al suo posto venne chiamato Gianfranco Zola.

L’arrivo di Robinho non basta al City per scuotersi da metà classifica

Molto intricata la storia che vide protagonista Manchester, sponda City. Nel giugno del 2007 la società fu acquistata dall’ex premier thailandese Thaksin Shinawatra. Varie vicissitudini politiche nel suo paese lo costrinsero nel giro di un anno a dare le dimissioni. Il 1º settembre 2008, Thaksin Shinawatra cedette la società all’Abu Dhabi United Group del principe arabo Mansur bin Zayd Al Nahyan, il quale ricoprì la carica di presidente onorario del club, mentre il suo collaboratore Khaldoon Al Mubarak assunse la carica di presidente esecutivo. I nuovi proprietari dichiararono fin da subito progetti ambiziosi per rilanciare il club, e rendere il Manchester City una delle squadre più importanti d’Europa. Le promesse furono mantenute e a poche ore dalla fine del calciomercato estivo condussero in porto l’operazione più costosa fino ad allora nella storia del club, pagando 42 milioni di euro per l’asso brasiliano Robinho. Il giocatore che voleva abbandonare il Real Madrid, accettò il lauto compenso del City rifiutando la proposta del Chelsea all’ultimo momento. I risultati però faticarono ad arrivare, uscendo ai quarti di finale di Coppa Uefa contro l’Amburgo raggiungendo stentatamente il 10° posto in campionato.
Attacchi inconcludenti e difese perforabili quelle di Wigan e Stoke City. Il gol non sembrava l’obiettivo nemmeno del Bolton, 18 gare senza andare a segno. Stesso discorso per il Portsmouth, che dovette accettare la rescissione contrattuale di Redknapp dalla panchina dei Pompey. Lo sostituirono prima Tony Adams, fino a febbraio, e poi Paul Hart. Anche a Blackburn il cambio allenatore non generò effetti positivi, il 15ᵒ posto finale, la salvezza ed il progetto con Sam Allardyce in panchina, proiettarono i Rovers già alla stagione successiva. Piazza fissa per il Sunderland che non riuscì neanche in questa stagione a superare la metà classifica evitando però la retrocessione come l’Hull City. Sorte che invece è toccata al Newcastle che pagò i continui avvicendamenti in panchina. Divergenze con la società portarono all’allontanamento di Kevin Keegan dopo il suo clamoroso ritorno alla guida tecnica delle Magpies. Lo sostituì provvisoriamente Chris Hughton, che durò fino all’avvento di Joe Kinnear. Ma seri problemi di salute di quest’ultimo costrinsero il board a richiamare in soccorso nuovamente Hughton fino ad aprile salvo poi affidare l’incarico per le ultime gare di campionato ad Alan Shearer. Vani i tentativi di risollevare le sorti della squadra, ultima in classifica con 34 punti e solo 7 vittorie come il Middlesbrough. Chiuse il cerchio delle retrocessioni il West Bromwich a 32 punti.

Nemmeno l’icona Alan Shearer riesce a salvare le orgogliose Magpies dal baratro

L’articolo è un estratto del libro “Tutto Premier League”, gentilmente concesso dall’autore Angelo Tuttobene: https://www.amazon.it/premier-league-aneddoti-campionato-sfarzoso/dp/8832230119

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