Massimo Marianella quel giorno, quel 13 Maggio 2012 mai forse avrebbe pensato ad una bravata di Joey Barton. Era troppo alta la posta in palio: il Manchester City di Roberto Mancini si sta giocando il titolo dopo 44 anni “con la radiolina all’orecchio” poiché i cugini dello United sono impegnati in contemporanea sul campo del Sunderland che batterà per 2-0. 89 punti totali ed al fischio finale i “Red Devils” festeggiano perché a Manchester i citizens sono fermi sul 2-2… Ma in pieno recupero Aguero si mette in proprio e segna un gol che sembrava totalmente insperato: dall’1-2 per gli ospiti del QPR ossia, Queens Park Rangers che quel giorno soleggiato di Maggio si stavano giocando la salvezza che arrivò si, ma con tanta tanta paura. Arrivò in corso d’opera, proprio durante la sfida.
City campione per differenza reti e forse neanche il più folle dei registi cinematografici avrebbe mai pensato ad un epilogo del genere.
Ma non è questa la storia che vogliamo raccontarvi, la nostra storia trova la stazione di riferimento al minuto 54’ della ripresa: il risultato è inchiodato con una rete per parte, 1-1 che sa tanto di miccia innescata per un finale al tritolo.
“Il solito Barton l’ha combinata grossissima… E vediamo il guardalinee cosa ha segnalato all’arbitro…”
Joey, capitano della sua squadra ed ex giocatore del City (ma poi racconteremo tanto sul suo trascorso in quel di Manchester), si libera di Tevez anch’esso ruvido nella circostanza con una gomitata. Da li, il delirio: ginocchiata alle spalle di Aguero, testata a Kompany, minacce a Balotelli e chi più ne ha… Più ne metta. Insomma: rosso diretto, il QPR trova il vantaggio ma la rabbia e la qualità agonistica del Manchester lo condannano a sconfitta e ad una quasi retrocessione, Barton probabilmente ha preso la sua “Sliding Doors” più sbagliata: poteva avere rivalsa e gloria salvando “in carrozza” la sua squadra e condannando la sua ex a perdere il titolo.
Ed invece no.
Ebbene, basterebbe questo per un capitolo di questo nostro racconto articolato fatto di storie, aneddoti, squadre e particolarità. Ma Joey Barton è un “libro” strano: non è un giocatore di assoluto talento, non è il classico genio incompreso, non è attraente a livello calcistico… Ma ha una storia da raccontare: di quelle accanto ad un focolare, con una cioccolata calda in mano? No. Di quelle da bar, appoggiato ad un bancone in legno ormai consumato, con i muri che trasudano malinconia e quel barista che all’affermazione: “il solito, grazie”, sa perfettamente cosa preparati ed in quale bicchiere servirtelo.
C’è ancora veramente tanto da dire su Joey Barton e lo faremo… Passo dopo passo, pezzo dopo pezzo… Fino ad arrivare al nostro libro… Non mancate, queste sono: Storie di Premier