C’è un tratto in cui London Road incrocia i binari della ferrovia. E la strada s’impenna quel tanto che basta per un’illusione ottica. Da lontano scorgi due stadi, che sembrano affiancati, quasi si sovrappongono. Su una tribuna leggi The Brian Clough Stand, roccaforte del Forest, sull’altra Notts County Football Club, pioniere del calcio professionistico inglese. Succede solo a Nottingham, da nessun’altra parte in tutta l’Inghilterra ci sono due football ground così vicini. Appena 275 metri di distanza, uno avverte il respiro dell’altro. E viceversa. Poi ti avvicini e non si affiancano mai per davvero. Si guardano negli occhi da oltre un secolo, separati dal passaggio del fiume Trent, il terzo corso d’acqua più lungo di tutto il Regno Unito, dopo Severn e Tamigi, che da sempre traccia un confine immaginario tra il nord dell’Inghilterra e le Midlands.
London Road porta dritto al Trent Bridge, affaccio privilegiato verso questi due impianti, messi lì apposta per dipingere un suggestivo scenario creato ad arte. Il fiume è ben più di quel che il termine indica, segna una netta differenza “tra noi e loro”, tra due aree di Nottingham così attigue, ma così difformi. Ognuno con i propri rituali, i modi di essere e i rispettivi distretti perché Notts County vuol dire The Meadows e Nottingham Forest significa West Bridgford. Custodiscono una serie di “c’era una volta” che sembrano perfetti per la città natale della leggenda di Robin Hood, germogliata attorno a personaggi mitologici, e non, che hanno popolato il suo castello.
Il fiume è sempre stato visto come una “barriera” tra le due zone, infatti quelli del Notts County, che giocano dentro i confini tracciati dal Trent, si vantano dicendo: “Notts County play in city, Forest play in County”. Noi giochiamo in città, voi giocate in “provincia”. E ancora, il City Ground, stadio del Forest, diventa spesso “The Shitty Ground” per scimmiottarne la posizione, visto che West Bridgford dal punto di vista logistico è classificata come entità a parte nel municipio di Rushcliffe, appena confinante con la Nottingham vera e propria. Ma non è solo un discorso di collocazione, c’è un retaggio storico e sociale che ha sempre visto The Meadows come la fetta più industriale, proletaria e anche povera della città, mentre West Bridgford ha garantito al Forest dei dintorni elitari, fatto di abitazioni costose e cittadini benestanti.
C’è soltanto un fiume a separarli, ma ancora oggi sono più lontani di quanto si possa pensare.
Estratto di “Città Stadio” – Absolutely Free Editore. Scritto da Giorgio Coluccia
Prefazione di Roberto Gotta/Postfazione di Paolo Avanti.