Dopo un mese di calciomercato, si può però dire che molti pianti e tragici presagi sono stati disattesi. Se è vero che Manchester City e Tottenham ancora non si sono mosse, mentre Arsenal e Liverpool si sono “semplicemente” assicurate due giovani di buonissime speranze, è il Manchester United che sta tenendo banco. La spesa da 85 milioni (più probabili lauti bonus) per Jadon Sancho è stratosferica, ma i Red Devils sarebbero anche vicini ad acquistare Raphael Varane dal Real Madrid mettendo sul piatto altri 50 milioni.
Queste prime settimane di calciomercato di Premier League hanno visto, però, molti altri movimenti. Le squadre medie e piccole, affidandosi come al solito alla programmazione più che al peso del budget trasferimenti, hanno già firmato più giocatori. E come sempre, i profili sono tanti e molti anche particolari.
Il guerriero torna a casa – Ashley Young all’Aston Villa
Il veterano di mille battaglie che torna a casa e si rimette in gioco è da sempre uno dei leitmotiv della sessione estiva. Per il calciomercato di Premier League di quest’estate sono bastate due settimane per vederne l’esempio. Dopo diciotto mesi di più bassi che alti, ma con lo scudetto vinto all’Inter, Ashley Young “it’s coming home” (almeno lui), destinazione Villa Park. Sarà l’ala ex Utd a movimentare le speranze dell’Aston Villa? Difficile, ma i grandi ritorni danno sempre un tocco romantico alla lista degli acquisti estivi.
L’acquisto più assurdo nel calciomercato di Premier League – Jeremy Sarmiento al Brighton
Le giovanili del Benfica sono da sempre fucina clamorosa di talenti. Anche negli ultimi anni molte stelline si sono fatte notare dalle parti di Lisbona, per poi approdare in lidi più quotati e soprattutto ricchi. João Félix, Renato Sanches, anche Fabio Silva è passato di lì (anche se appartenente agli acerrimi rivali del Porto). Così non è strano sentire che un talento delle Aquile venga accostato a City, Bayern e Barcellona. Molto più insolito, per non dire totalmente folle, è che scelga di accasarsi al Brighton.
Jeremy Sarmiento è nato a Madrid, da giocatori ecuadoregni, ma è cresciuto in Inghilterra dai 7 anni in là. Ha fatto parte di stellari selezioni giovanili dei Tre Leoni (anche se dice di sentirsi più ecuadoregno), ma decise due anni fa di andare in Portogallo a continuare la sua carriera come tanti altri potenziali fenomeni inglesi. A 19 anni il contratto con il Benfica è scaduto, senza il grande scoppio che tutti si aspettavano. Così si dice abbia rifiutato due colossi come Bayern e Barcellona pur di andare al Brighton. Sarà merito delle spiagge sulla Manica? Sicuramente un giocatore offensivo funambolico e intraprendente come Sarmiento scardinerà l’altrimenti molto organizzato schieramento dei Seagulls, ma è già ufficiale che Jeremy partirà dall’under 23. Misteri del calciomercato di Premier League.
Voglia di Draft – Jacob Montes al Crystal Palace
Chi non vorrebbe sentirsi, per un giorno, uno di quei General Manager con potere assoluto di scelta, che arriva al Draft (quel giorno in cui le squadre americane scelgono tra i migliori talenti disponibili) per pescare dal mucchio un gioiellino sconosciuto ai più e renderlo un nuovo campione. Evidentemente dalle parti di Selhurst Park ci hanno pensato, perché uno dei nuovi acquisti del Crystal Palace è direttamente in uscita da Georgetown University, cattolicissima scuola di Washington DC.
Jacob Montes ha 22 anni, ha origini dell’Honduras ed è un centrocampista molto offensivo. Sarebbe stato già chiamato al Draft della MLS, ma i Portland Timbers non ne hanno reclamato i diritti. Montes in giovinezza si è in realtà già allenato spesse volte con squadre inglesi, con parentesi importanti anche al Manchester United, ma alla fine chi gli ha offerto un contratto sono le Aquile di Londra. Andrà probabilmente in prestito per ottenere punti riguardo il permesso di lavoro in Inghilterra, ma non dovrebbe lasciare la capitale se non per poche settimane.
Speranze da figlio d’arte – Cameron Ferguson al Newcastle
Se il ritorno del campione ormai in là con l’età è romantico, lo è forse ancor di più se un ragazzo dal cognome molto pesante si fa strada nel calcio che conta. E dalle parti di Liverpool e Newcastle, Ferguson ha un peso poco inferiore che a Manchester. Non stiamo infatti parlando del nipote di Sir Alex, ma di Cameron: il figlio di Duncan.
Big Dunc è ormai da anni collaboratore tecnico del suo grande amore inglese, l’Everton, ma è un’altra sua ex squadra ad aver chiamato il figlio in Premier. I ricordi lasciati da Duncan al St. James Park non sono dolci quanto quelli dei Blues di Liverpool, ma scommettiamo che ai tifosi Magpies basti che il figlio non sia folle quanto lo era il papà. Intanto Cameron ne è la copia, anche se col sorriso di chi non ha ancora visto la prigione: alto, mancino, punta centrale. Ha iniziato a Goodison Park, ma è passato dal Tranmere Rovers prima di finire a Newcastle. Un’altra lacrimuccia da versare in questo calciomercato di Premier League: se vedi giocare il figlio di un idolo che già seguivi decenni fa, sicuramente non sei un fan di primo pelo.
Il vento dell’est spira su Norwich – Milot Rashica al Norwich City
Per chi segue più di due campionati in Europa, il nome Milot Rashica non può suonare nuovo. Neanche ai tifosi italiani dovrebbe essere del tutto sconosciuto, perché si è parlato spesso di questa ala come possibile colpo per Napoli e altre squadre. Alla fine invece è il Norwich a strapparlo dalla recente mediocrità del Werder Brema.
Rashica è estremamente talentuoso, anche se sembra che a 25 anni le promesse inizino a esser mantenute meno di quel che si pensava. Dalla storia personale importante (è nato durante guerra del Kosovo, in una zona teatro di scontri feroci), Milot si potrà ora confrontare con il campionato più difficile del mondo, in una squadra dove dovrebbe trovare moltissimo spazio. Certo è che, per chi poteva finire due anni fa in una squadra da Champions, trovarsi a lottare per rimanere in Premier non è il passo avanti sperato.
La scommessa sgarbata – Emmanuel Dennis al Watford
Il Watford ha ritrovato la massima serie, ed è quindi chiamato a una campagna acquisti lunga e piena di trasferimenti se vuole riuscire a rimanere in Premier. Così per ricoprire il ruolo di punta centrale le Hornets sono andate a bussare alle porte del Club Brugge. 4 milioni di euro versati ai belgi per avere Emmanuel Dennis.
L’attaccante nigeriano non è una scommessa perché giovanissimo, per quanto abbia solo 23 anni. Ricordate il Club Brugge che due anni fa pareggiò 2-2 col Real al Bernabeu? Doppietta proprio di Dennis. Alla fine di quella stagione, sembrava che mezza Europa volesse comprarlo. Ma nessuno aveva intenzione di spendere i 40 milioni richiesti dalla società belga, con l’Atalanta arrivata fino a 25. Veloce, forte, abbastanza costruito tecnicamente, versatile nel ruolo, con quella fierezza del giocatore di strada che si è costruito da solo e un sinistro di fuoco. Poi quello che si può solo chiamare declino, col prestito al Colonia da gennaio di quest’anno dove ha giocato solo 9 volte senza segnare. Non trova la porta da febbraio.
Cosa è successo a Dennis? Semplicemente, è una clamorosa testa… calda. Una delle ultime genialate è arrivata a novembre. I posti sul pullmann del Club Brugge sono razionalizzati per le norme anti-covid. Il buon Emmanuel trova il suo posto, quello a cui non può rinunciare, barrato. Non ci si può sedere. Parte una lite furibonda e scende, non va a giocare la partita di Champions contro il Dortmund. Tremendamente convinto delle sue qualità (sicuramente troppo), totalmente incostante, indisponibile a sopportare la noia di quelle cose inutili come gli allenamenti di squadra. Così un potenziale crack da 40 milioni di euro di valore viene spedito a Watford per miseri 4 milioni. La storia del calcio insegna che scommesse del genere possono avere solo due risultati: o un successo incredibile (ma quasi mai duraturo), oppure più spesso un insostenibile fallimento. Giocarsi una stagione da neopromossa con questa spada di Damocle che già fa sentire la lama ben affilata, aggiunge ancora più stress.
Il classico esterofilo calciomercato di Premier League dei Wolves – Junior Mosquera e Bendeguz Bolla al Wolverhampton
Chiudiamo con due acquisti della filiale dell’ambasciata portoghese in Inghilterra, il Wolverhampton. E non è l’ennesimo lusitano, quel Trincão su cui il Barcellona ha speso ben 30 milioni l’anno scorso per mandarlo quest’estate in prestito ai Wolves.
Infatti la Brexit ha avuto apparentemente una conseguenza favorevole per le squadre inglesi. Il governo ha infatti allentato le regole strettissime per acquistare giovani calciatori non europei. Visto che dalle parti di Wolverhampton piace investire in risorse latineggianti, subito sono andati a pescare un giocatore sconosciuto. Dall’Atlético Nacional, storica squadra di Medellín, arriva Yerson Mosquera. Difensore centrale di 19 anni, 24 partite ufficiali disputate, più qualche sfida con l’under 20 colombiana. Alto, ancora smilzo e da sviluppare, buona falcata e sembra piedi senza le classiche banane allegate solite del mestiere. Andrà sviluppato assai, nella colonia portoghese.
Che a Wolverhampton piacciano i nomi particolari s’era già capito. Dopo gli Europei dovevano necessariamente trovare qualcosa fuori dagli schemi, così era chiaro che almeno un acquisto dovesse provenire dall’Ungheria. Bendeguz Bolla però non è per niente uno sconosciuto. Capitano della nazionale under 21, seguito da molti club italiani ed europei, sceglie la multiculturalità degli Wolves per uscire dai confini nazionali. Questo è un prospetto acclarato, anche se verrà mandato un anno in Svizzera a farsi ossa ed esperienza. O forse solo per dare tempo ai Wolves di acquistare ancora più giocatori di diverse nazionalità, a parte che quella inglese.
LEGGI ANCHE: La dichiaro in arresto, Duncan Ferguson! Io, tradito dalla mia Scozia