Andy Cole e Dwight Yorke sono stati la punta, anzi le punte di diamante di quel magico periodo fine anni ’90. I due giocatori si trovavano a vicenda con un alchimia quasi innata, danzando con le difese come fosse una danza, forse aiutati dalle proprie origini caraibiche, tanto da essere soprannominati con uno strano nome da boy band: i Calypso Boys.
La cosa più sorprendente è il fatto che i due si siano ritrovati insieme per colpa di vari intrecci di mercato falliti. Alex Ferguson, fù costretto a virare su Yorke dopo aver provato a convincere Patrick Kluivert, poi accasatosi al Barcellona. Inizialmente Cole partiva tra titolari e Yorke veniva considerato come la sua naturale riserva, i media inglesi sostenevano che i due fossero incompatibili: o uno o l’altro. In più il buon Dwight era chiuso in panchina da altri due giocatori non certo di poco calibro: Teddy Sheringham e Ole Solskjær.
Ma in quel di Southampton tutto cambiò. Sir Alex si trova a far riposare il buon Ole e butta dentro Yorke. L’alchimia tra Andy e Dwight é palpabile, entrambi segneranno in quella partita, ma non si tratta tanto dei centri quanto della capacità con cui duettano in attacco, ogni movimento è maledettamente giusto, quasi come fossero due gemelli. Già da quella partita di Ottobre si intravedeva il potenziale del legame tra i due, cosa che Fergurson non poteva non capitalizzare.
Cole era il finalizzatore, segnava con classe ma anche con presenza, sempre nel vivo dell’azione, al posto giusto nel momento giusto. Yorke invece abbinava finte ubriacanti e assist al bacio, oltre che a essere un ottimo goalscorer. Giocava col colletto alzato e celebrava i suoi goal sempre con un sorriso sfacciato, non a caso lo chiamavano “The Smiling Assassin”.
Il match che più di tutti rappresenta il legame telepatico dei due è quello contro il Barcellona al Camp Now, nella stagione 98/99 che porterà alla vittoria della Champions. La difesa dei blaugrana sembra impotente nel contrastare i Calipso Boys, riguardate il gol del 2 a 1 di Andy Cole per avere un idea.
Alla fine di quella stagione indimenticabile stagione le statistiche riportano 53 centri in due, di cui 35 solamente in Premier, ovviamente vinta. Champions League vinta, FA Cup vinta. Poco da dire, semplicemente il sogno di ogni allenatore. La stagione successiva ne segneranno 46, dopodiché la loro alchimia andrà piano piano ad affievolirsi fino a svanire. Nella stagione 2001/02, complice l’arrivo del bomber olandese Ruud Van Nistelrooy, Cole viene ceduto al Blackburn. Ormai esiste un filo indissolubile tra i due e così Yorke lo raggiunge la stagione successiva ai Rovers. Ancora goal per i due, non tanti come ai Red Devils, ma tanti da centrare la qualificazione europea.
Curioso il fatto che in nazionale inglese Cole abbia segnato sola una volta in 15 presenze, Yorke invece una ventina di gol in 72 partite con la maglia di Trinidad&Tobago, meno di quanto si potesse aspettare. Perché alcune cose alla fine funzione meglio in coppia, come caffè e zucchero, come Cole e Yorke.