“Si comincia scegliendo perché si ammira e si finisce ammirando perché si è scelto.”
Avete presente il Real Madrid? E il Corinthians di San Paolo? Ebbene se la risposta è affermativa ci sono due cose che dovete sapere: la maglia bianca del Madrid è di quel preciso colore in onore di una certa squadra e sempre a quella “certa” squadra i brasiliani devono il nome al punto che un giorno del 1988, per rimarcare il legame, il “dottor” Socrates giocò un tempo con i suoi e un tempo con una strana divisa pink & chocolat. Si tratta del Corinthian Casuals FC per il quale occorre andare a Tolworth, quartiere di Londra, a circa 18 miglia da Charing Cross, zona raggiungibile col treno che in breve vi porterà alla stazione di Waterloo.Devo farla breve…
Il Corinthian originario (camicione all white) venne fondato nel 1882 da un certo N.Lane “Pa” Jackson, baffi a manubrio, pizzetto curato e bombetta di rito, assistente segretario della FA con in testa l’idea di superare l’egemonia del football scozzese molto forte in quel periodo. E infatti la squadra nei suoi primi anni di vita si prestò soltanto per disputare delle partite amichevoli, soprattutto contro le rinomate formazioni a nord del Vallo. I giocatori in genere erano affiliati ad un altro club, oppure si trattava di semplici studenti universitari selezionati in legnosi uffici alla luce di una lampada a petrolio. Ma poco dopo, quando l’aristocratico gruppo pose basi più solide, la maggioranza dei giocatori della nazionale inglese guarda caso appartenevano al Corinthian e anche qui pare che una leggenda associ la maglia bianca dei tre leoni alla forte ammirazione del popolo per questo club.
Ciò nonostante la società si rifiuterà a lungo di affiliarsi alla Football League o di partecipare per esempio alla stessa FA Cup, rimanendo fedele ad un’idea di sport in cui non erano previsti premi in denaro per le vittorie. E paradossalmente stando agli archivi, rimase una delle più forti squadre del periodo, se non addirittura la più forte; nel 1884 sconfisse per ben 8-1 il Blackburn fresco vincitore della Coppa nazionale, così come nel 1903 sconfisse il Bury 10-3 anche quest’ultimo detentore del trofeo. Non solo, nel 1904 piegarono in amichevole il Manchester United per 11-3, risultato che rimane la peggior sconfitta di ogni tempo dell’undici mancuniano. Il Corinthian suggeriva di mantenere valori di correttezza e sportività talmente radicati che si racconta di un pomeriggio quando un arbitro fischiò un rigore contro la formazione londinese in cui il portiere si collocò di fianco al palo lasciando segnare liberamente gli avversari per compensare la slealtà di aver commesso un brutto fallo in area.
Alla fine dopo il suo ingresso nella Amateur Football Alliance agli inizi del ‘900 il Corinthian vide ridursi le occasioni di scontrarsi con le grandi squadre professionistiche e si dedicò a girare il mondo in lunghi tour in cui collezionavano sovente larghe vittorie contro formazioni locali lasciando quasi sempre una scia di fascino e seduzione sugli avversari di turno: ecco perché il Real Madrid adottò una maglia bianca come la prima divisa del Corinthian, e lo Sport Club Corinthians Paulista scelse questa denominazione per riflesso condizionato o pavloniano, prodotto dall’incanto.
Successe nel 1910.
I Corinthian salparono dal porto di Southampton il 5 Agosto e giunsero a Rio il 22 dello stesso mese. La prima partita la giocarono due giorni dopo contro il Fluminense vincendola 10-1 con Vidal(4), Day(3), Brisley(2), Thew(1). Il successivo match fu contro il RIO XI, gli inglesi si imposero 8-1 con Coleby autore di sei reti. Anche contro il Brasile il Corinthian si dimostrò troppo forte e la nazionale verde-oro perse secco per 5-2. A questo punto il club londinese si trasferì a San Paolo e qui giocò altri tre match, sconfiggendo nell’ordine Palmeiras 2-0, Paulistano 5-0 e Sao Paulo 8-2. Proprio a San Paolo dei ragazzi che cercavano un nome da dare alla loro squadra videro questi imbattibili inglesi trionfare in ogni incontro disputato e allora il corto circuito si fece scintilla accendendo il fuoco dell’idea: era nato il celebre “Timão” o Corinthians.
Finiti gli anni d’oro…
nel 1939 il Corinthian si fuse con il Casuals Football Club, squadra datata 1888 legata a antiche radici universitarie, che sul quel finire degli anni 30 si stava mettendo in buona luce nei campionati amatoriali per sancire ufficialmente la nascita dei Corinthian-Casuals Football Club attuali. Non vi stupite se molti brasiliani residenti a Londra vanno settimanalmente a sostenere questa modesta squadra di quartiere, come non stupitevi se fra le migliaia di tifosi del Morumbi di San Paolo spunti fra le tribune qualcuno con una maglietta a strisce rosa e cioccolato. La stramberia pare sia legata ai colori della scuderia di cavalli di un sostenitore dei Casuals, tale Frank Bickley, ex studente dell’Eton College.
Dal 1988 il C&C gioca le sue partite interne nel piccolo King George’s Fields. E mentre scorrono i treni sulla collinetta di riporto limitrofa all’impianto, attendono di celebrare qualche successo… anche se, in verità, possiamo tranquillamente ritenere che questo club, la sua storia, l’abbia già scritta a sufficienza.