I numeri, come abbiamo ricordato, sono quelli dei Calypso boys, il colore della pelle è lo stesso per entrambi, la vena realizzativa è quella. Cambiano i continenti di provenienza, ma per il resto sembra una vera e propria rievocazione a distanza di un decennio abbondante. La stagione è quella del grande trionfo del Manchester City di Roberto Mancini, 2011-2012, la squadra è ovviamente il Newcastle United e i due attaccanti di cui stiamo parlando sono africani e si chiamano Demba Ba, il 19 e Papiss Cissé, il numero 9. È un incrocio imperfetto, perché i due non arrivano assieme alla corte di Alan Pardew, ma perfetto si rivelerà per la distribuzione dei gol. Demba Ba arriva a St. James’s Park nell’estate del 2011 a parametro zero. Nessuno ci aveva creduto più di tanto, il West Ham, che lo aveva preso in prestito dall’Hoffenheim nella stagione precedente e che lo aveva visto andare in gol per 7 volte in 12 presenze, decide di puntare su altri profili, dunque i Magpies ne approfittano e Pardew gli disegna attorno una squadra che a livello offensivo non invidia nessuno: dai piedi di Yohann Cabaye e Cheick Tioté parte l’impostazione, sugli esterni Jonas Gutierrez da una parte e l’ex Man Utd Obertan dall’altra, con il delizioso mancino di Hatem Ben Arfa tra le linee ad ispirare lui e, accanto a lui, quello che era stato, con ottimi risultati l’anno prima, l’erede di Andy Carroll, Leon Best. Tutto questo lasciava spazio all’immaginazione dei tifosi dei Magpies che forse era arrivato l’anno in cui le gazze potevano tornare a volare, magari con un piazzamento Champions che mancava davvero da troppi anni. La speranza la possono coltivare praticamente ogni fine settimana, perché questa squadra gioca alla grande, la classifica dopo le prime partite è ottima e, soprattutto, al St. James’s Park ci si diverte da matti, anche perché da quando si è sbloccato il 19 basta praticamente buttare il pallone su e qualcosa succede, con qualcosa si intende, praticamente sempre, gol. Demba Ba segna tanto e realizza grandi gol, non mancano le giornate memorabili come l’“hat trick” in casa col Blackburn e quello sul campo dello Stoke City. Piace a tutti per quanto corre e per quanto si mette a disposizione dei compagni non mollando mai su nessun pallone.
Come ogni anno in Premier si gioca tanto, tantissimo, il culmine arriva con le feste natalizie, il Boxing Day è di Demba Ba, che contribuisce alla vittoria per 2-0 sul campo del Bolton con un gran gol, ma Pardew sa che il reparto offensivo deve essere rinforzato, anche perché Best ha spesso problemi fisici che ne compromettono le prestazioni, ed è per questo che fino a quel momento ha segnato poco. La soluzione a questo problema arriva pochi giorni dopo, quando viene annunciato il nuovo acquisto dei Magpies: arriva dal Friburgo, è senegalese come Ba, ma soprattutto, ha segnato veramente tanto in Germania, Papiss Demba Cissé. La coppia che si formerà tra i due, nati a distanza di una decina di giorni tra il maggio e il giugno del 1985, anche se uno in Francia (Ba) e l’altro a Dakar, sarà a dir poco esplosiva e l’impatto del nuovo acquisto, al quale viene assegnata la leggendaria maglia numero 9 dei Magpies, è a dir poco stupefacente. Cissé si presenta uscendo dalla panchina e segnando il gol vittoria contro l’Aston Villa. Non si fermerà più: le due “perle nere”, che hanno molto in comune, oltre ad età e nazionalità, nell’interpretare il ruolo di attaccante, si trovano a meraviglia, e poco importa se nell’ultima parte di stagione la media realizzativa di Demba Ba cala, da giocatore intelligente capisce che per poter condividere il reparto offensivo con uno come Cissé deve aprirsi di più e allontanarsi spesso dalla porta per poi trovarsi più a dover fornire assist che fare gol. E poi Papiss è nel classico momento “re Mida”, tutto quello che tocca diventa oro, ogni pallone che sfiora, che sia di destro, di sinistro o di testa, letteralmente gonfia la rete.
I due si divertono, fanno divertire tutti: il 19 allunga le falcate e taglia il campo in profondità, realizzando reti pesanti, mentre il 9 semplicemente fa gol in tutti i modi da ogni posizione, fa doppietta al WBA, ne fa due anche al Liverpool, ma quella da stropicciarsi gli occhi arriva il 2 maggio, a Stamford Bridge, con quel secondo gol che rimarrà il più bello in assoluto della stagione di Premier League. Quell’esterno destro che si va ad infilare sotto l’incrocio beffando un Cech impotente rappresenta la sana follia di un attaccante quando sa di essere nel momento di grazia, le prova tutte e gli riescono. A fine stagione il tabellino recita Demba Ba capocannoniere della squadra con 16 reti e Papiss Cissé secondo a 13 (in sole 16 apparizioni).
Il finale, a livello di risultati, purtroppo non è quello che ci si aspettava a St. James’s Park: il Newcastle arriva quinto a quattro lunghezze di distanza dal Tottenham, il sogno è svanito, anche se c’è una qualificazione in Europa League che non è affatto da buttare. La sensazione è quella amara di qualcosa che sapevi che probabilmente poteva accadere solo a questo giro. I tifosi dei Magpies sapevano che ripetere un’annata così, dal punto di vista della coppia d’attacco, non sarebbe stata una cosa facile. Divertirsi in questo modo guardando due frecce nere che rendono la vita impossibile ai difensori avversari è quanto meno insolito, e non hanno avuto tutti i torti.
Demba Ba partirà alla grande nella stagione successiva, a gennaio è già a quota 13 centri e il Chelsea se lo va a prendere e lo porta immediatamente a Stamford Bridge, mentre la magia del numero 9 di Papiss Cissé sembra svanita: la stagione è difficile per lui, terminerà con 8 reti in 36 presenze e quella successiva sarà ancora meno prolifica. Riesce a tornare sulle sue medie nel 2014-2015, con 11 centri in 22 apparizioni, ma gioca poco e non convince l’anno dopo.
Entrambi finiscono in Cina (in squadre diverse) e poi in Turchia, tornano a segnare e a far divertire, ma ciò che rimane maggiormente della carriera di questi due attaccanti, che ovviamente quanto a risultati e continuità ad altissimi livelli non si possono paragonare ai Calypso Boys, è la meravigliosa illusione che hanno fatto vivere ai tifosi del Newcastle in quella stagione che oggi ci sembra lontana, ma che rimarrà sempre accanto a loro, perché ha fatto loro vivere un sogno, mai realizzato, è vero, ma in fondo, che importa.