Eā il 31 dicembre del 2008. Il Bournemouth F.C. ĆØ con un piede e mezzo fuori dal calcio professionistico inglese. I 17 punti di penalizzazione inflitti dalla Football Association per irregolaritĆ finanziarie nella precedente stagione sono un margine troppo ampio da colmare. Jimmy Quinn, il manager in carica, viene licenziato. Presidente e dirigenti hanno un ultima, disperata carta da giocare per evitare di finire nel calcio semiprofessionistico. Occorre un manager che faccia un miracolo, che ridia vita ad una squadra moribonda, sfiduciata e che ormai ha mentalmente giĆ gettato la spugna. La Dirigenza si prende un paio di settimane per cercare questo āmagoā, scandagliando decine di possibilitĆ . Nel frattempo la squadra viene affidata ad un ex-calciatore del Bournemouth che dallāinizio di questa infausta stagione si sta prendendo cura della squadra Juniores.
Si chiama Eddie Howe e ha solo 31 anni. Nel Bournemouth ha giocato 270 delle 272 partite della sua carriera da professionista, prima di arrendersi ad un ginocchio maledetto che lo torturava da anni e che lo ha costretto a lasciare il calcio solo due anni prima. Con Howe sulla panchina del Bournemouth arrivano due sconfitte esterne consecutive: contro il Darlington e il Rotheram. Due giorni dopo il match con il Rotheram la dirigenza annuncia il nuovo allenatore delle āCherriesā, le ciliegie, il soprannome con cui ĆØ conosciuto questo club del Dorset, nel sud dellāInghilterra.
Eā proprio EDDIE HOWE, nonostante le due sconfitte. Lāapproccio di Howe ha colpito tutti, dirigenti, allenatori e tifosi. Intanto la squadra ha reagito, ha lottato in entrambi i match ma questa ĆØ una consuetudine riconosciuta ad ogni cambio di allenatore. PerĆ² cāĆØ qualcosa di piĆ¹. Eddie Howe ama il Club. Eā quello dove ha giocato praticamente tutta la carriera ed ĆØ quello per cui faceva il tifo fin da bambino.Ā In quelle due settimane ha trasmesso entusiasmo, passione e tanta determinazione.
“Cosa abbiamo da perdere ?” avranno pensato il Presidente Baker e del consiglio di Amministrazione.Ā SarĆ la scelta piĆ¹ indovinata di quella dirigenza giunta ormai al capolinea prima dellāavvento in societĆ di Adam Murry. La salvezza ĆØ lontana 10 punti quando Eddie Howe riceve ufficialmente lāincarico di manager del team. Nelle prime cinque partite arrivano tre vittorie e due pareggi e improvvisamente si apre un nuovo scenario. La squadra riprende fiducia e nella penultima partita di campionato, in casa con il Grimsby, una vittoria per due reti ad una sancirĆ la permanenza del Bournemouth nel calcio professionistico inglese, seppure nella Quarta e ultima divisione. “The Great Escape” sarĆ il nome con cui i tifosi delle āCherriesā ricorderanno quella impresa.Ā Ā
La stagione successiva non parte certo con i migliori auspici. Lāembargo sugli acquisti di nuovi calciatori ĆØ ancora in vigore ma quantomeno il Bournemouth puĆ² partire senza penalizzazioni. Lāobiettivo ĆØ identico a quello della stagione precedente. Salvarsi, il prima possibile e intanto sperare che qualche ragazzo delle giovanili o dei tanti acquisti dalla āNon-Leagueā ovvero i campionati semi-professionistici e dei dilettanti possa diventare un giocatore importante per il clubā¦ in attesa di tempi migliori.
Quello che succede nelle prime settimane di campionato perĆ² lascia senza fiato tutti quanti. Media, tifosi e dirigenza del Bournemouth. Il Bournemouth vince 9 delle prime 10 partite di campionato. Non era mai successo nei 110 anni di storia del Club. I risultati generano entusiasmo in club e tifosi e autostima nei giocatori. Anche le poche ābattute a vuotoā non incidono sullāinerzia del team che continua a navigare nelle zone alte della classifica. I tifosi, che hanno ricominciato a riempire le tribune del Dean Court, il piccolo e compatto stadio dei āCherriesā, iniziano a sognare unāimpresa impensabile solo un anno prima. Unāimpresa che a questo punto diventerebbe un autentico miracolo. Il secondo consecutivo.
Nella prima metĆ di gennaio arrivano perĆ² tre sconfitte di fila. Dāaltronde cosa ci si poteva aspettare da una squadra che spesso non riesce neppure a portare in panchina neppure tutti e sette i giocatori permessi dal regolamento ? SarĆ invece lāunico momento veramente difficile di una stagione che ritorna ben presto in carreggiata. Il 24 aprile del 2010 con la vittoria esterna contro il Burton Albion il Bournemouth sancisce il ritorno in Division One, la Terza Divisione del calcio inglese.
āEā un gruppo di ragazzi fantastici. Siamo andati a giocare partite con 14 giocatori a disposizione. CāĆØ chi ha giocato infortunato stringendo i denti, cāĆØ chi ha giocato in un ruolo non suo e cāĆØ chi, infortunato, non ĆØ mancato ad una trasferta. Quello che abbiamo fatto questāanno sarĆ impossibile dimenticarlo per tutti noiā queste le parole di Eddie Howe al termine di quella straordinaria stagione. Eddie Howe che a novembre di quella stagione rifiutĆ² lāofferta del Peterborough United, squadra di Championship che lo aveva contatto per sostituire Darren Ferguson (il figlio di Sir Alex) sulla panchina dei āPoshā.
La stagione successiva inizia con una grande sorpresa: Brett Pitman, il bomber dei āCherriesā e autentico protagonista della promozione nella stagione promettente con i suoi 26 gol, viene ceduto al Bristol City. Questo solo pochi giorni dopo la prima partita interna della stagione, vinta dal Bournemouth con un netto 5 a 1 ai danni del Peterboroughā¦ e con Pitman autore di una tripletta! Il milione di sterline incassato dalla vendita di Pitman vuol dire finalmente denaro da spendere sul mercato per Howe, dopo anni di totale carestia.
āNon ho bisogno di spendere. I giocatori che ho sono piĆ¹ che allāaltezza per competere con tutte le squadre piĆ¹ forti della Division Oneā. Con questo attestato di stima la squadra riprende la sua marcia, come se il fatto di trovarsi in una Divisone superiore non potesse incidere minimamente.Ā Lā8 gennaio del 2011, dopo 23 partite di campionato il Bournemouth ĆØ secondo in classifica, in piena bagarre promozione. Eddie Howe perĆ² ha sul tavolo decine di proposte di altri club, tra queste quella del Crystal Palace, ambizioso team di Championship.Sono giorni difficilissimi per Howe. Il suo legame con il club ĆØ fortissimo, fin da quando era un calciatore della rosa.
Alla fine perĆ² Howe non riesce a resistere alle lusinghe del Burnley, squadra ambiziosa di Championship che ha mire (e finanze) per tornare a breve nellāĆ©lite del calcio inglese. Saranno 18 mesi piĆ¹ che dignitosi ma senza riuscire ad arrivare allāobiettivo. Dopo il 13mo posto conquistato al termine della stagione 2011-2012 non cāĆØ perĆ² pressione da parte della dirigenza del Burnley. In Inghilterra si puĆ² ancora lavorare su progetti a medio termine e Howe ha ancora quasi due anni di contratto. Tanto piĆ¹ che, fedele alla sua idea di calcio, il Burnley, come il Bournemouth, ha un approccio moderno, fatto di pressing, pallone rigorosamente a terra e con lāobiettivo di avere il possesso del pallone e imporre il proprio gioco.
Ad ottobre di quel 2012 perĆ², il richiamo di ācasaā ĆØ davvero troppo forte. Eddie Howe torna al Bournemouth. La gioia dei tifosi e di tutta la cittĆ della costa del sud-ovest dellāInghilterra ĆØ pari a quella dei suoi trionfi recenti sulla panchina delle Cherries. “The Messiah is back” titolano i giornali del posto.Ā Il titolo non ĆØ esagerato. Quello che accade da quel 12 ottobre ĆØ veramente qualcosa che supera ogni possibile immaginazione.
Quando Howe torna sulla panchina dei āCherriesā trova una squadra al 21mo posto in graduatoria con una sola vittoria nelle prime undici giornate di campionato e reduce da quattro sconfitte consecutive. Il 13 ottobre il Bournemouth gioca in casa contro il Leyton Orient vincendo per due reti a zero. Dopo quella partita arriveranno 14 partite consecutive senza conoscere la sconfitta e al termine delle quali ci sarĆ un secondo posto in classifica che il Bournemouth FC riuscirĆ a conservare sino a fine stagione conquistando cosƬ la promozione nella Championship inglese, la serie cadetta nella quale i āCherriesā non giocavano dal maggio del 1990. Eā il terzo miracolo.
A questo punto perĆ² sono tutti, ma proprio tutti convinti che il massimo obiettivo possibile sia stato raggiunto. Per i 9000 tifosi che si preparano a riempire il piccolo Dean Court nella stagione 2013-2014 ĆØ qualcosa di impossibile da immaginare solo un lustro prima quando le possibilitĆ di sparire dalla mappa del calcio inglese erano piĆ¹ che concrete. La Championship ĆØ un campionato estremamente difficile e competitivo. Nella rosa del Bournemouth non cāĆØ un solo calciatore che abbia giocato piĆ¹ di un pugno di partite nella serie cadetta del calcio inglese. Lecito quindi attendersi diversi movimenti di mercato. Vanificare unāimpresa del genere solo per non voler spendere un poā di denaro non sembrerebbe una scelta oculata.
Eddie Howe perĆ² rimane fedele ai suoi principi. “Avevamo ragazzi che giocavano in Division Two che non erano ritenuti allāaltezza della Dvision One. Invece abbiamo conquistato la promozione. E anche stavolta sarĆ lo stesso. Questi ragazzi hanno tutte le qualitĆ , tecniche, fisiche e caratteriali per competere anche a questo livello”. In quellāestate arrivano solo due difensori, Elliott Ward e lāespertissimo nazionale irlandese Ian Harte, entrambi a parametro zero, piĆ¹ il centrocampista Andrew Surman in prestito per tutta la stagione dal Norwich. Lāunico denaro sarĆ speso per lāattaccante sudafricano Tokelo Rantie, acquistato dal Malmoe per la cifra record per il club diā¦ 900.000 sterline !
SarĆ un campionato senza patemi, chiuso al 10mo posto e con qualche soddisfazione importante come le spettacolari vittorie ottenute contro il Leeds United e il Nottingham Forest (entrambe per quattro reti ad una) tra le mura amiche o la vittoria esterna per quattro reti a due contro il Birmingham. Ma quello che piĆ¹ conforta tifosi e staff ĆØ lāeccellente finale di campionato. Tre sole sconfitte negli ultimi 15 incontri raccontano in maniera inequivocabile che il progetto di Howe continua a crescere senza soluzione di continuitĆ .
Per lāennesima volta non cāĆØ nessuna rivoluzione. I movimenti sul mercato sono pochi e molto mirati, come da sempre nella politica di Eddie Howe. Vengono acquistati Dan Gosling e Junior Stanislas entrambi svincolati e il prestito di Andrew Surman dal Norwich viene trasformato in acquisto definitivo per una cifra intorno al milione di sterline. Lāultimo acquisto spiazza non poco i sostenitori dei āCherriesā: il bomber Lewis Grabban, autore di 35 gol in campionato nelle due stagioni precedenti, viene ceduto al Norwich per tre milioni di sterline. La stessa cifra viene immediatamente reinvestita da Eddie Howe per lāacquisto del 22enne Callum Wilson, proveniente dal Coventryā¦ che gioca in Division One ! SarĆ lāennesima scommessa vinta da Eddie Howe. Wilson segnerĆ 20 reti in campionato che si riveleranno fondamentali nella conquista del titolo della Championship e lāincredibile promozione nella Premier inglese.
Il ruolino di marcia dei ragazzi di Eddie Howe ĆØ impressionante. Dopo un avvio altalenante arrivano 14 partite consecutive senza sconfitta tra le quali spicca un clamoroso otto a zero rifilato in trasferta al Birmingham e un sei a uno, sempre in trasferta, ottenuto sul Blackpool. Il gioco messo in mostra dal Bournemouth ĆØ un autentico spettacolo per gli occhi. La squadra va in campo per āfareā sempre la partita, per imporre il proprio gioco. In alcune situazioni si vedono i 10 giocatori di campo del Bournemouth rimanere per diversi minuti nella metĆ campo avversaria con un pressing altissimo e aggressivo per recuperare il pallone il piĆ¹ vicino allāarea di rigore avversaria.
A fianco di Wilson, autentico uomo-gol, rapido e opportunista, si muove un centravanti nel piĆ¹ puro stile britannicoā¦ anche se ĆØ un francese e si chiama Yann Kermorgant, ex-idolo del Charlton Athletic ma messo sul mercato nel gennaio di quella stagione perchĆ© ritenuto ormai finito o quasi. Nella squadra che conquista la promozione ci sono ben quattro titolari che sono al Club dai tempi della Division One (Simon Francis, Steve Cook, Tommy Elphick e Charlie Daniels) e addirittura due, Mark Pugh ed Harry Arter, giĆ protagonisti della prima promozione dalla Division Two alla Division One. Il 27 aprile del 2015 con la vittoria interna ai danni del Bolton Wanderers arriva il giorno piĆ¹ grande e importante nei 116 anni di storia del Club: la promozione nella massima serie del calcio inglese. Tutto questo a sette stagioni di distanza dal possibile oblio. Il resto, come si suol dire, ĆØ storia recente.
Il Bournemouth sta giocando la sua quinta stagione consecutiva in Premier, in barba ai bookmakers e agli addetti ai lavori che ad inizio stagione inseriscono regolarmente i āCherriesā tra le principali candidate alla retrocessione. Eddie Howe ĆØ ancora lƬ. Per costruire un altro miracolo, lāennesimo: quello di vedere la sua ācreaturaā giocare una competizione europea. Ne ha fatti tanti di miracoli e questo, nel campionato piĆ¹ ricco del mondo, ĆØ con ogni probabilitĆ il piĆ¹ difficile di tutti.
Ma come racconta ogni volta Eddie Howe “PuĆ² forse spaventarmi qualcosa dopo che a 29 anni ho dovuto smettere di giocare e mi sono trovato senza un lavoro ?”. No, certo che no Eddie. E quando il tuo ultimo miracolo sarĆ compiuto e il tuo senso di riconoscenza verso il Bournemouth Football Club soddisfatto ci saranno sicuramente grandi panchine e nuove sfide che ti attendono…Ā a 43 anni il tempo, stavolta, ĆØ tutto dalla tua parte.
ANEDDOTI E CURIOSITAā
Quando nel marzo del 2002 Eddie Howe, dopo oltre 200 partite nel Bournemouth, viene ceduto al Portsmouth per la cifra di 400.00 sterline sembra giunto il momento della definitiva consacrazione. In una squadra di Championship che nelle sue file aveva giocatori del valore di Robert Prosinecki e di Peter Crouch, Eddie Howe ĆØ il primo acquisto del celebre manager Harry Redknapp.
Al suo debutto contro il Preston perĆ² Howe si rompe il legamento crociato di un ginocchio. Rimane ai box per quasi un anno e mezzo. Il Portsmouth, per saggiarne le condizioni, lo presta alla sua vecchia squadra, il Bournemoth. Le sue prestazioni sono talmente convincenti che il Bournemouth cerca il modo di riportarlo a casa in via definitiva. Le casse del Club perĆ² sono praticamente vuote. Nasce allora la āEddieshareā, una raccolta fondi tra i tifosi per finanziare lāacquisto di Howe. In pochi giorni i tifosi mettono insieme la cifra di 21.000 sterline che diventano decisive nel finanziare il ritorno del āfiglio piĆ¹ amato di Bournemouthā.
Come giĆ raccontato, durante la sua prima stagione al Bournemouth uno dei problemi piĆ¹ frequenti per Howe era quello di non avere calciatori a sufficienza da mandare in campo e in panchina. Eā il 26 settembre del 2009. Il Bournemouth ĆØ giĆ in testa alla classifica e nel pomeriggio attende sul suo campo il Burton Albion. Quando Howe fa la conta si accorge che ha un totale di 13 calciatori disponibili, di cui uno stirato (Tindall) e presente solo per onor di firma. Con tre cambi permessi dal regolamento presentarsi in quelle condizioni sarebbe molto, molto pericoloso.
Allora Eddie Howe prende in mano il telefono e chiama la Preside della Lytchett Minster School di Poole, cittadina a pochi chilometri da Bournemouth. Gli serve il permesso della Preside per esentare da una lezione di matematica un ragazzo che ha compiuto 16 anni la settimana precedente e per portarlo con sĆ© in panchina alle 15 di quel pomeriggio. Quel ragazzo si chiama Jayden Stockley e oggi gioca nella Championship inglese con il Preston North End. Il Bournemouth vincerĆ anche quel match con un gol di Brett Pitman a quattro minuti dalla fineā¦ facendo una sola sostituzione durante lāincontro.
Simon Francis, Steve Cook, Charlie Daniels e Harry Arter nella stagione 2019-2020 sono ancora giocatori del Bournemouth F.C..
Per altre storie dell’autore:
http://www.urbone.eu/obchod/mavericks-cult-heroes-del-calcio-britannico