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venerdì 22 Novembre 2024
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I tre italiani tra i 50 peggiori calciatori di sempre della Premier League

Ecco i nomi secondo la graduatoria stilata da FourFourTwo.

4 ' di letturaEccezion fatta per le nobili gesta di Zola, Vialli, Di Canio e pochi altri eletti, il campionato inglese raramente si è rivelato terra di conquista per calciatori italiani.

A fugare ogni dubbio a riguardo ha contribuito il sito FourFourTwo, che ha stilato una singolare graduatoria, annoverando tra i 50 peggiori calciatori che abbiano calcato un campo di calcio inglese ben tre nostri compatrioti.

Ma andiamo con ordine. La medaglia di bronzo di questa particolare classifica porta il segno del nostro tricolore. FourFourTwo inserisce Massimo Taibi al terzo posto della ingloriosa graduatoria. Il portiere palermitano arriva alla corte di Sir Alex Ferguson al termine di un’ottima stagione disputata nelle fila del Venezia. L’estremo difensore ha messo in mostra grandi abilità tra i pali, rendendosi protagonista di interventi superlativi che convincono i Red Devils a sborsare una cifra importante per le quotazioni del momento, circa 4.4 milioni di sterline.

Giunto ad Old Trafford Taibi ha il gravoso compito di raccogliere un’eredità pesante come un macigno, quella di Peter Schmeichel. L’esordio è da incorniciare. Sembra l’inizio del migliore dei sogni, divenuto realtà. Il teatro in cui lo spettacolo va in scena non è un campo di provincia, ma Anfield Road. Taibi viene eletto “man of the match” al termine della partita contro il Liverpool. Purtroppo rappresenterà una meteora. Dopo una partenza in pompa magna, nel giro di una manciata di partite assistiamo alla fulminea discesa agli inferi dell’estremo difensore italiano, che ha il suo culmine nella gara casalinga col Southampton, nella quale Taibi si rende protagonista di una clamorosa papera su un lento destro dalla distanza del grande Le Tissier. Da quel momento Taibi scivola in fondo alle gerarchie di Sir Alex, trovando spazio solamente in quattro ulteriori apparizioni, essendo così costretto a fare i bagagli e tornare in patria.

Una curiosità per i lettori: voci all’interno dell’ambiente United riportano che fu proprio il fratello di Sir Alex a spingere per l’arrivo in maglia Red Devils di Taibi, preferendo quest’ultimo a Francesco Toldo.

Ma non è finita qui. Appena fuori dalla top ten, all’undicesimo posto, si piazza Andrea Silenzi. E’ stato lui il primo calciatore italiano di sempre a sbarcare in Premier League. Purtroppo, non una delle migliori rappresentazioni del nostro calcio . Il bomber capitolino, reduce da tre ottime stagioni in maglia granata, attira su di sé le attenzioni degli osservatori del Nottingham Forest. Noto al grande pubblico con l’appellativo di “Pennellone”, la sua abilità nel gioco aereo risulta un ottimo biglietto da visita per un campionato che, sebbene sia già in evoluzione da un punto di vista tecnico, trova ancora nella fisicità e nelle palle alte due fondamentali componenti nello sviluppo del gioco.

Silenzi disputerà due stagioni nelle fila dei Foresters, segnando appena due reti, nessuna delle quali in campionato. Un bottino piuttosto magro per un attaccante, che viene rispedito in patria, precisamente in prestito a Venezia. Alla scadenza del prestito, Dave Bassett, allora tecnico del Nottingham, richiama Silenzi in terra inglese. Il centravanti capitolino, profondamente segnato dall’esperienza negativa, rifiuta la proposta, convincendo il Forest a cederlo alla Reggiana, all’epoca militante in Serie B. Di certo rimane la poca diplomazia con la quale Fourfourtwo sintetizza l’idea che i supporters si fecero di lui: “I suoi piedi di piombo e il suo atteggiamento flemmatico terrificarono i tifosi” – scrive la testata.

Ultima menzione all’interno di questa graduatoria. Si tratta di Corrado Grabbi. Il talentuoso centravanti, cresciuto nelle giovanili della Juventus, sbarca in Inghilterra, destinazione Blackburn Rovers, con le migliori premesse e con grandi aspettative. I 20 gol realizzati in B con la maglia della Ternana costituiscono una presentazione di tutto rispetto. La militanza in maglia rossoverde in tandem con Fabrizio Miccoli ha fatto vivere a Grabbi una stagione da sogno: le fere, grazie ai loro goal, sfiorano addirittura una storica promozione in massima serie. Ciò vale l’esborso da parte del club inglese della bellezza di 22 miliardi di lire, questo il valore attribuito al talento sottoporta di Grabbi. Le premesse sono delle migliori, l’impatto con il calcio inglese è invece un incubo. Il centravanti italiano colleziona nel girone di andata 14 presenze, mettendo a segno una sola rete. Dopo appena 6 mesi per lui è già tempo di tornare in patria: viene spedito in prestito al Messina. L’anno dopo, al rientro dal prestito, il coach Graeme Souness decide di dargli una seconda chance, che però l’attaccante italiano non è in grado di sfruttare. La seconda esperienza al Blackburn si conclude con 16 presenze collezionate ed appena una marcatura. Troppo poco per convincere il club a scommettere nuovamente su di lui.

A detta del calciatore stesso, la sua avventura si rivelò un fallimento a causa del clima britannico e del pessimo rapporto con i compagni di squadra.

‘FourFourTwo’ definisce in maniera lapidaria l’esperienza di Grabbi ai Rover: “Il suo caso fu un chiaro esempio di scouting difettoso”. 

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