In verità, il mio esordio assoluto in Premier League avvenne nel 2017, in un West Ham – Liverpool finito 0-4 per i Reds. Ma fu un debutto a metà. Per carità, una partita senz’altro emozionante che, tuttavia, non mi lasciò pienamente soddisfatto sia per il tifo degli Hammers e sia per l’intensità del gioco che dovrebbe contraddistinguere un match degno di tale nome. Era una classica gara di fine stagione con i locali già salvi e privi di ambizioni. Di fatto, un monologo Liverpool. E allora, per smaltire la delusione, insieme al mio amico Francesco – napoletano conosciuto sotto il Big Ben e tifosissimo dei Reds – ci consolammo andando a bere qualche pinta fuori dall’Olympic Stadium. Comunque, tutto sommato, eravamo contenti di aver realizzato il nostro personale sogno di “esordire” in Premier League, il campionato più affascinante del mondo!
Passati due anni, però, era il momento di esordire veramente. E le cose, quando vanno fatte, vanno fatte bene! Pertanto, nella mia seconda uscita londinese non potevo assolutamente sbagliare. Era il Marzo del 2019, e io avevo un fottuto bisogno di respirare la vera aria della Premier, aria di football britannico, magari in uno stadio old style. Quel weekend, in programma c’erano diversi eventi interessanti. Inevitabilmente la mia attenzione si soffermò subito su Fulham – Liverpool.
Ero pronto: pranzo made in Calabria, con un bel piatto di pasta amorevolmente preparato dalla mia amica Deborah, e si parte. Zainetto in spalla, direzione Craven Cottage, come sempre solo e sprovvisto di biglietto. Il cielo era nuvoloso e scendeva una leggera pioggerellina di marzo. Questo, però, anziché mettermi di cattivo umore mi fece subito pensare che quella era proprio la giornata giusta per assistere ad un vero match di Premier League.
Nel tragitto verso lo stadio feci subito amicizia con Paul, un ragazzo di Salisburgo con la sciarpa dei Reds al collo. Ci incamminammo insieme, nella speranza di trovare un biglietto per entrare allo stadio. Arrivati nei pressi di Craven Cottage, con la pioggia che si faceva sempre più intensa, conoscemmo altri ragazzi italiani senza biglietto come me. Bevendo una pinta in un pub lì vicino, scambiammo qualche idea sulle possibili strategie per entrare allo stadio. Nel frattempo, però, il match iniziò e, ovviamente, i biglietti erano sold out. Le speranze di entrare allo stadio erano ormai pressoché nulle. Nonostante questo ero felice di essere li, fuori dallo stadio con un hamburger caldo e la mia pinta in mano. Paul e gli altri ragazzi mollarono la presa. Io no, io rimasi lì in un angolo, sorseggiando la mia pinta e invidiando i ritardatari che stavano entrando allo stadio.
Di colpo, un boato incredibile. Era il 26′ e Sadio Manè l’aveva appena sbloccata. Sconsolato per non aver assistito al gol, mi avvicinai subito all’ingresso principale e, un po’ rassegnato, scattai qualche foto. Qualcuno si accorse di me: Jamar si legge sul cartellino, steward del Fulham F.C. Il suo sguardo incrociò il mio e subito “colsi la palla al balzo”. Mi avvicino e, dopo una breve chiacchierata, mi sorrise e si allontanò esclamando solo: “wait!”; Dopo 2 minuti lo vidi tornare con un biglietto. Passai il primo cancello pensando di sognare. Pagai il ticket (meno del previsto), ringraziai e mi addentrai. Finalmente ero a Craven Cottage! I battiti del cuore aumentarono a dismisura. Entrai nel settore ospiti e l’atmosfera, ovviamente, era indescrivibile. Il Liverpool conduceva 1 a 0 e stava per finire il primo tempo. Nonostante la pioggia decisi di non ripararmi, ma di scendere nelle prime gradinate per vivere da vicino questo momento.
Secondo tempo. Le due squadre scesero in campo affrontandosi a viso aperto: la posta in palio era alta. Io non capivo niente, ero troppo emozionato. Tornai sulla terra al minuto 74’, quando lo stadio esplose letteralmente: Ryan Babel bucava Alisson, 1 a 1, palla al centro. Il Fulham era con un piede in Championship, alla disperata ricerca di punti salvezza. I Reds, invece, per continuare il sogno di vincere la Premier contro il Manchester City non potevano uscire senza i tre punti da Craven Cottage. E infatti, pochi minuti e il Liverpool si riversava nella metà campo avversaria creando diverse occasioni. In una di queste, Sergio Rico stendeva Manè in aria. L’arbitro indicava il dischetto del rigore. Il settore ospiti era in delirio e abbracciavo tutti senza conoscere nessuno. Milner dal dischetto, palla nell’angolo e 2 a 1 per i Reds. Urla di gioia, con i giocatori del Liverpool che vennero ad esultare a pochi metri da noi. Il resto? provate ad immaginarlo! Cantammo a squarciagola oltre il fischio finale. Jurgen Klopp apprezzò e venne sotto il settore a salutarci: tutto meraviglioso!
Ovviamente, però, ancora più bello fu il terzo tempo al “The Eight Bells”, tra pinte e cori con i tifosi ospiti. Queste erano le emozioni che cercavo, i love football.