Il centravanti va a giocare per sei mesi con lo Shanghai Shenhua, salvo poi litigare con il club cinese e, nel gennaio 2013, torna in Europa al Galatasaray.
Il destino ci mette una mano ed agli ottavi di finale di Champions i turchi affrontano il Chelsea: nel marzo 2014 Didier torna per la prima volta, da avversario, a Stamford Bridge e ritrova anche Josè Mourinho.
L’accoglienza è speciale per l’ivoriano che catalizza tutta l’attenzione del suo vecchio pubblico che, soprattutto a fine gara, gli riserva una vera ovazione.
La sorpresa arriva a fine luglio quando il Chelsea comunica di aver fatto firmare un contratto di un anno a Drogba, rimasto senza squadra dopo l’esperienza di Istanbul.
La scelta di Mourinho di far tornare il bomber africano si rivela acuta.
Drogba porta esperienza all’interno di una squadra che si aggiudica la Coppa di Lega battendo il Tottenham e, soprattutto, vince la Premier League nel testa a testa con il Manchester City.
Drogba ormai con i suoi 37 anni non è il più il dominatore di una volta, però arrotonda il suo score di reti in campionato, arrivando a 104, ed aggiunge altri due trofei al suo incredibile palmarés con la maglia dei londinesi.
Il 24 maggio 2015 cala il sipario sull’irripetibile carriera di Didier Drogba al Chelsea.
Contro il Sunderland gli viene affidata la fascia di capitano ed al 30’ del primo tempo, viene chiamata la sua sostituzione.
Tutti, in campo e fuori, applaudono l’ivoriano che viene portato a braccia, in trionfo, dai suoi compagni di squadra.
Il numero 11 non trattiene le lacrime davanti ad un tributo così grande.
Come recita uno striscione appeso nello stadio, mai così opportuno, “Drogba Legend”.
Il testo è tratto dal libro “Hat-trick – I grandi attaccanti della Premier League” scritto da Alberto Emmolo (edito da Urbone Publishing) che contiene un capitolo intero dedicato a Didier Drogba.