From zero to hero
Kevin Phillips, un nome banale, come può un eroe chiamarsi come il tuo vicino di casa? Eppure le cose sono andate esattamente così, perché questo è ciò che è diventato per i tifosi del Sunderland che lo hanno accolto nel 1997, dopo il suo trasferimento dal Watford per 325.000 sterline. Un uomo da record dovrebbe costare milioni e milioni, invece Phillips è stato pagato poco anche per il calcio inglese di fine anni ’90. È normale, il Sunderland giocava in Championship e il nativo di Hitchin non aveva mai calcato i campi della massima divisione inglese. Dopo due stagioni da vero bomber in First Division (23 e 31 gol), nessuno si sarebbe aspettato un ruolino di marcia così impressionante anche nella Premier, specialmente in una squadra senza grosse prospettive. Eppure, a volte il calcio sa raccontare anche delle storie belle e romantiche, proprio come quella di Kevin Phillips.
Una stagione da incorniciare
Niente riflettori puntati addosso e un inizio in sordina, poi arriva l’incantesimo magico che stravolgerà il cammino di Phillips e della sua squadra. È la terza giornata di campionato, il Sunderland ospita il Watford, l’ex squadra dell’attaccante inglese. In questa occasione arrivano le prime due reti della stagione, la prima su rigore e la seconda con una conclusione da oltre 30 metri. Sembra il classico fuoco di paglia, ma anche i detrattori devono mangiarsi il cappello, quando quattro giorni dopo il Sunderland espunga il St. James Park di Newcastle. Erano vent’anni che i biancorossi non riuscivano a battere i loro più acerrimi rivali, impresa possibile solo grazie alle prodezze del nuovo eroe locale, autore del gol decisivo a 15 minuti dalla fine, di fronte a sua maestà Alan Shearer.
Nella partita successiva il tabellino dei marcatori trova ancora impresso il suo nome, grazie a un colpo di testa che vale un punto contro il Coventry. Al turno seguente arriva addirittura la prima tripletta in Premier League: la vittima è lo sventurato Derby County, che cede sotto ai colpi della rapida punta inglese, perdendo per 5 a 0. L’intesa col veterano Niall Quinn costituisce una delle chiavi delle fortune di Phillips, che deve ringraziare anche il sacrificio del gregario Nicky Summerbee, capace di coprire ampie aree del campo per poi lanciare la sfera verso i due attaccanti. Nel mese di ottobre arrivano altri 5 gol e anche l’ambito premio di giocatore del mese. La favola sta prendendo forma, a gennaio timbra il suo ventesimo gol, nella sconfitta con il Leeds. L’asticella si alza sempre di più, adesso si può puntare ai record.
Prima di inseguire i successi personali, Phillips si occupa di dare un’altra lezione ai Magpies. Stavolta il Newcastle gioca in trasferta e viene sconfitto con un gol per tempo da parte dell’idolo dello Stadium of Light, che dopo la seconda rete fa esplodere letteralmente lo stadio, con una conseguente invasione di campo. Il trentesimo gol arriva all’ultima giornata, un colpo di testa che vale tre punti contro il West Ham. Così, al suo primo tentativo, Kevin Phillips diviene il capocannoniere della Premier League, staccando di ben 7 gol Alan Shearer. Questo straordinario exploit gli vale anche la Scarpa d’Oro, succedendo a Mario Jardel. Si tratta dell’unico calciatore inglese ad averlo fatto, almeno per adesso.
Exploit non premiato
Se chiedete a Kevin Phillips quale sia stato il momento più alto di quella sua folle stagione, la risposta è sempre una soltanto: la vittoria contro il Chelsea. Quando i Blues di Vialli sono stati ospiti del Sunderland allo Stadium of Lights, Phillips ha mostrato il suo lato migliore, realizzando una doppietta straordinaria. Uno dei due gol è un’autentica perla, un perentorio colpo di testa in tuffo che ha trafitto senza pietà il povero Ed de Goey. Nonostante un campionato magico, nell’estate del 2000, Kevin Keegan – allenatore della nazionale inglese – non lo convoca per l’Europeo di Belgio e Olanda, non premiando gli sforzi del cannoniere della Premier e rompendo di fatto un incantesimo magico.
Dopo quella magica cavalcata, Phillips non si è più ripetuto a quei livelli, anche se tuttavia ha conquistato qualcosa dal valore inestimabile come l’affetto e il cuore di una tifoseria intera, che ancora oggi lo colloca nell’olimpo dei giocatori preferiti. In più, Phillips ha dimostrato che non si deve mai smettere di credere ai sogni, perché a volte questi si avverano e una bella Scarpa d’Oro, posta sopra una mensola nel suo salotto, è lì a testimoniarlo. Kevin Phillips, un’anomalia vera, alla faccia del Millennium Bug.
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