Il primo mercoledì da campioni della formazione del Lancashire è contro lo Spartak Mosca, squadra campione di Russia che con una rete di Yuran riesce a superare di misura gli inglesi. La seconda giornata non va meglio per gli uomini di Ray Harford, che in casa del Rosenborg passano in svantaggio nel primo tempo ma riescono a pareggiare nella ripresa con Mike Newell, primo giocatore a siglare una rete in Champions League per il Blackburn. A cinque minuti dalla fine però i campioni d’Inghilterra devono arrendersi ancora, puniti dal gol del definitivo 2-1 messo a segno dal difensore norvegese Stale Stensaas.
A Varsavia, nel match giocato contro il Legia, il Blackburn impatta nel terzo ko europeo consecutivo perdendo 1-0 mentre non va oltre lo 0-0 ad Ewood Park nel secondo ed ultimo confronto con i polacchi. Alan Shearer è ancora a secco dopo lo straordinario exploit di un anno prima che gli è valso il titolo di capocannoniere in Premier League con ben 34 reti e alla squadra di Harford, che ha ancora siglato un solo gol ed ultima nel girone, servono punti per mantenere vive le speranze di qualificazione al turno ad eliminazione diretta.
L’occasione è il match di ritorno con lo Spartak Mosca, ancora imbattuto nel gruppo B e già qualificato al turno successivo. La trasferta russa però è un disastro: 3-0 e addio qualificazione. L’unica vera gioia di quella disastrosa avventura in Champions League è il 4-1 rifilato al Rosenborg ad Ewood Park nella sesta ed ultima giornata. Per il Blackburn fanno tutto nel primo tempo Mike Newell, autore di una tripletta, e Alan Shearer, bravo a trasformare un calcio di rigore in occasione del momentaneo 1-0. Una campagna europea tanto voluta ma da dimenticare, un’occasione che fino a questo momento non è più tornata per il Blackburn, che da quel dicembre 1995 non ha più ascoltato l’inno della Champions League.