Mrs Graham e lāinizio scozzese
Nel 1881 nasce in Scozia, precisamente a Stirling, la prima squadra femminile di calcio, le āMrs Grahamās XIā. Lāiniziativa parte da Helen āGrahamā Matthews, originaria di Montrose, che si innamora del gioco dopo aver visto un derby maschile al Kennington Oval di Londra fra Scozia e Inghilterra. Helen ĆØ il portiere della selezione scozzese dove le giocatrici sono costrette a nascondere la loro vera identitĆ , usando un falso nome per non essere riconosciute. Helen, che si fa chiamare per la propria incolumitĆ Mrs Graham, ĆØ al pari delle altre calciatrici una suffragetta che lotta per i diritti delle donne, in primis per il diritto di voto.
Ć il 9 maggio 1881 quando mille spettatori assistono allāEaster Road di Edimburgo al primo match di calcio femminile in assoluto della storia. Si affrontano le Mrs Graham e una selezione di suffragette provenienti dallāInghilterra, vince la squadra scozzese per 3 a 0. Si tratta a tutti gli effetti di un evento storico che non puĆ² non attirare lāattenzione del pubblico e dei media, forse piĆ¹ scioccati che entusiasti nel vedere ventidue donne correre dietro a un pallone, ma il dado ĆØ tratto e la storia ĆØ destinata a ripetersi.
La sfida di ritorno ĆØ infatti di scena il 16 maggio dello stesso anno allo Shawfield Athletic Ground di Glasgow. Qui le giocatrici hanno lāardire di presentarsi in pantaloni, una mossa che probabilmente contribuisce a infervorare gli animi degli spettatori uomini presenti: al 50ā minuto di gioco si assiste a unāinvasione di campo da parte del pubblico che vuole ostacolare lo svolgersi della partita. Lāinvasione ben presto degenera in rissa e le calciatrici vengono raggiunte da una fitta sassaiola, costrette ad abbandonare il campo e il loro sogno di giocare a pallone. I disordini convincono il governo scozzese a varare una legge per proibire alle donne di giocare a calcio, considerato solo ed esclusivamente roba da uomini. Alle donne resterĆ il ricordo di una bellissima impresa, unāimpresa che perĆ² ĆØ destinata a ripetersi dopo poco piĆ¹ di un decennio piĆ¹ a sud.
Nettie Honeyball e il sogno delle British Ladiesā Football Club
Dunque, siamo a Londra nel 1894, da sei anni ĆØ nato in Inghilterra il primo campionato di calcio al mondo per squadre rigorosamente maschili. Il movimento prima ha una connotazione fortemente elitaria, ma ben presto diventa popolare, apprezzato da tutte le classi sociali che si appassionano in maniera crescente alle partite e ai loro resoconti in qualunque parte del paese.
Jessie Allen ĆØ una āsempliceā cassiera in una drogheria. Ed ĆØ proprio lƬ, sul posto di lavoro, mentre ĆØ intenta a prezzare biscotti e zucchine, che sente parlare di calcio per bocca dei clienti che discutono e commentano le avvincenti partite ogni lunedƬ. Incuriosita, il suo interesse per il calcio cresce a dismisura, nonostante gli sguardi scettici della clientela maschile che la prende per pazza ogni volta che cerca di intavolare discussioni su quello che viene considerato un āaffare per soli uominiā.
Ma la Allen non si arrende e decide di dare unāopportunitĆ a tutte le appassionate come lei: lāidea ĆØ quella di mettere su la prima Lega in assoluto di calcio femminile. Ć a dir poco fantascienza per lāepoca (per molti lo ĆØ ancora oggi), ma Jessie ā che verrĆ successivamente soprannominata Nettie Honeyball ā se ne infischia dei pregiudizi e va avanti per la sua strada: mette un annuncio sul giornale e in men che non si dica aderiscono allāiniziativa trenta donne, tutte convinte di intraprendere uno sport che di femminile, almeno apparentemente, non ha niente. Come Nettie dichiara nel febbraio del 1895 al āThe Daily Sketchā si tratta di unāiniziativa per ādimostrare al mondo che le donne non sono quelle creature ornamentali e inutili che gli uomini immaginanoā e soprattutto aggiunge: āImmagino un futuro dove le donne potranno sedere in Parlamento e avere voce negli affari, specialmente quelli che le riguardano piĆ¹ da vicinoā.
La Pasionaria va avanti con la sua lotta, perchĆ© di lotta si tratta, una battaglia fra i sessi con due fortunate eccezioni maschili: una porta il nome di Frederick Smith, marito di Nettie, grande appassionato di pallone che asseconda e incoraggia la moglie a inseguire il suo sogno. Lāaltra eccezione si chiama John William Julian, difensore ex Arsenal sul finire della carriera col Tottenham: ĆØ lui lāallenatore delle ragazze. Nasce insomma la British Ladiesā Football Club, la prima lega di calcio femminile della storia. Le trenta calciatrici in erba vengono divise in due squadre: una rappresentativa del nord di Londra, le ārosseā e una del sud in maglia blu: il primo storico derby si gioca nel Crouch End il 23 marzo 1895 e vede trionfare il nord per 7-1.
āPochi minuti sono stati sufficienti a dimostrare che il calcio praticato delle donne, se le British Ladies possono essere prese come criterio, ĆØ totalmente fuori questione. A un calciatore sono richieste velocitĆ , giudizio, abilitĆ e coraggio. Nessuna di questeĀ quattro qualitĆ ĆØ stata mostrata sabato. Per gran parte della gara le donne vagavano senza meta sul campo, in un trottare senza grazia.ā
Senza troppi giri di parole il reporter del āThe Daily Sketchā liquida con questi toni il battesimo del calcio femminile in Inghilterra, ma nonostante le critiche le British Ladies vanno avanti. Il derby fra le due squadre si ripete con una formula itinerante viaggiando di cittĆ in cittĆ : da Londra per arrivare a Bristol, Newcastle, Brompton. Agli incontri accorrono curiosi e appassionati, si arrivano a toccare gli 8000 spettatori nel St. James Park e il successo ĆØ doppio visto che durante le gare vengono raccolti fondi da devolvere in beneficenza. La favola delle British Ladies FC ĆØ perĆ² destinata a esaurirsi presto, nel giro di due anni. Il fisico delle donne viene ritenuto inadatto a sopportare le fatiche del rettangolo verde e per tornare ad assistere a partite di calcio femminile bisognerĆ arrivare al Primo conflitto mondiale.
Per sostituire i calciatori mandati al fronte le donne potranno prendere il loro posto in campo, ma anche questo fenomeno ĆØ condannato a spegnersi nel giro di poco tempo: la Football Association nel 1921 dichiarerĆ addirittura le donne inadatte a giocare al football proibendo agli stadi inglesi di ospitare le loro partite. Nel 1969 nasce la Womenās Football Association (WFA), ma ci vorranno ancora due anni (e lāintervento dellāUEFA) per costringere la FA a rivedere le proprie posizioni e far decadere il bando di cinquantāanni prima. Nel 1993 la WFA cessa formalmente di esistere e il calcio femminile diviene una competenza della FA. Dopo cento anni le battaglie di Nettie Honeyball e delle sue compagne di squadra vengono vinte dal movimento che vede finalmente riconosciuto il proprio sacrosanto diritto: quello di giocare a pallone.
Eva Bertolacci
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