E dire che all’inizio…
Forse non tutti sanno che il Liverpool del 1892 aveva gli stessi colori sociali dell’Everton, l’altra squadra della città; solo dopo due anni si decise di passare al rosso per contrastare il colore dei Toffees. Furono decisamente più lungimiranti gli ideatori del primo stemma della squadra dei Reds, che posero al centro dello stesso subito i due Liver Bird e ai lati il Dio nettuno e il Tritone, a voler sottolineare il legame della città alla tradizione marinaresca. Sopra la scritta latina “Deus nobis haec otia fecit”, letteralmente “Dio ci ha donato questi ozi”.
Il Liver Bird, l’uccello mitologico che protegge la città
Uno stemma che ha superato i decenni e svariati restyling. Ne abbiamo contati dieci che si sono succeduti in ben più di un secolo di storia. Cosa ha da raccontare questo simbolo? Raffigura il Liver Bird, un uccello mitologico simile al grifone risalente al Medioevo, in realtà metà aquila e metà cormorano, con un ramoscello di ginestra nel becco quale omaggio alla dinastia inglese dei Plantageneti. Il volatile svetta sulle maglie dei Reds e sulle torri del Royar Liver Building, edificio storico di Liverpool, dove una coppia di statue in bronzo raffiguranti questi uccelli sorveglia il fiume Mersey e la città. L’esemplare femmina, per la precisione, volgerebbe lo sguardo verso la città per proteggere le donne e i bambini, il maschio guarderebbe il mare per sorvegliare il ritorno a casa dei marinai. Quando se ne voleranno via – pare – questo significherà la fine della città inglese. Dieci restyling allo stemma, dicevamo, ma il Liver Bird è sempre rimasto, fiero e intoccabile, nonostante qualche aggiustatina e qualche aggiunta qua e là. Il cambiamento più significativo senz’altro nell’anno del centenario, dove viene arricchito con il motto che riecheggia sempre ad Anfield Road, “You’ll never walk alone”, il cui significato ormai lo sanno anche i bambini.
La tragedia dell’Hillsborough fa cambiare lo stemma dei Reds
E poi eccoci alle note dolorose, quelle che costrinsero nel 1993 i grafici a rimettere mano al logo: quattro anni prima la tragedia dell’Hillsborough, un evento che non può essere dimenticato e allora ecco comparire due fiamme ai lati dello scudo in memoria delle 96 vittime. Le fiamme le ritroviamo anche nella versione fine anni ’90, quella che campeggia ancora oggi sui prodotti ufficiali.
Il Liver Bird ai nostri giorni
Mentre per le maglie da gioco è stata adesso utilizzata un’ultima versione, più stilizzata, con il Liver naturalmente sempre fiero protagonista indiscusso. Un ritorno allo stemma utilizzato nel periodo più fortunato del Club, gli anni ’80, quelli dei maggiori successi. Un auspicio che, a giudicare dai successi degli ultimi anni, pare perfettamente centrato.
Eva Bertolacci
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