Esatto stiamo proprio parlando di “quel” Luca Percassi, colui che con estrema maestria sta guidando l’Atalanta di Gasperini a livelli interplanetari con un gioco spumeggiante, qualificazioni alla Champions League, una semifinale sfiorata e tanti ma tanti gol segnati.
Facciamo un passo indietro ed un po’ di ordine e torniamo al 1998 quando il Chelsea del player-manager Gianluca Vialli (LEGGI QUI) punta su questo terzino in forza alle giovanili (e non poteva essere altrimenti) dell’Atalanta. Difensore centrale e all’occorrenza terzino sono i ruoli che prediligeva l’attuale CEO della Dea. Viene inserito nella trattativa che porterà un altro giovane promettente del nostro calcio dell’epoca, ossia Samuele Dalla Bona “Sam” per tutti in terra d’oltremanica (LEGGI QUI LA STORIA DI DALLA BONA). Il destino però non ruota nel verso giusta e Percassi disputerà solo due presenze in maglia blues: la prima contro l’Arsenal dove subentrò a 30 minuti dal termine al posto di Bjarne Goldbaek, centrocampista danese oggi diventato procuratore, negli ottavi di League Cup dove la formazione di blu vestito rifila un sonoro 5-0 ai Gunners. E’ l’11 novembre 1998.
La seconda presenza in prima squadra arriva in FA Cup contro il Nottingham Forest (2-0). Un solo minuto in campo concesso al giovane difensore nel mitico Stamford Bridge.
Curioso l’aneddoto raccontato circa l’alimentazione di John Terry: “Giocavo insieme a John Terry nella squadra delle riserve il lunedì. Lui prima della partita si ingollava barrette di cioccolato e beveva della Coca Cola. Pensavo che sarebbe entrato in campo non al 100%, ed invece andava sempre a mille. Mi spiegarono che in Inghilterra funzionava così…” (LEGGI L’APPROFONDIMENTO SUL JUNK FOOD)
Sarà il Monza ad accoglierlo nuovamente in patria ma il suo ritiro a 24 anni è forse il gol più bello che ha fatto. Il motivo? Il voler seguire le orme del padre nell’imprenditoria prima e nell’Atalanta poi, e con i risultati che possiamo osservare alla data in cui scriviamo, forse, c’è riuscito pienamente…