CittĆ del Messico, 22 giugno 1986. Le due compagini si contendono lāaccesso alla semifinale: ma in ballo cāĆØ molto di piĆ¹. Sul match gravano soprattutto due fatti: il precedente del 1966, definito dai media di Buenos Aires e dintorni come āil furto del secoloā, perchĆ© (sostengono) fu unāeliminazione pilotata; la situazione delle isole Falkland per le quali, le due nazioni, si erano battagliate 4 anni prima (quando la giunta militare di Leopoldo Galtieri aveva cercato di sottrarle con le armi allāautoritĆ di Margareth Tatcher ā invano e uscendone con gravi perdite). PerciĆ², quel giorno, la posta in gioco ĆØ piĆ¹ alta del solo prosieguo nel Mondiale: cāĆØ voglia di vendetta contrapposta alla voglia di continuare ad affermare una supremazia su piĆ¹ fronti.
Ci sono Bobby Robson contro Carlos Bilardo: due filosofie opposte; ci sono il coriaceo capitano e portiere Peter Shilton e un Gary Lineker reduce da unāottima stagione allāEverton, contro uno Jorge Valdano allāapice della carriera e un Diego Armando Maradona che sta incantando Napoli con le sue magie. Ed ĆØ proprio questāultimo a decidere la partita: perchĆ© ĆØ vero che le due nazionali si danno battaglia e che i secondi dominano e mettono in seria difficoltĆ i primi… ma la svolta arriva al 51Ā°: rimpallo di Fenwick, il āpibe de oroā salta e la butta dentro, beffando lāestremo difensore in maglia bianca. Peccato che tutti vedano come abbia raggiunto e colpito il pallone: tranne Peter e lāarbitro tunisino Bennaceur, in traiettoria probabilmente sfavorevole. Il gol ĆØ palesemente di mano. Protestano da una parte e gioiscono dallāaltra. E quattro minuti dopo arriva il colpo di grazia: sempre lui, Dieguito, scheggia impazzita da una parte allāaltra del rettangolo di gioco, che stavolta si invola da centrocampo, dribbla e scarta tutti, e beffa ancora il numero 1 avversario, segnando quello che viene definito invece āil gol del secoloā. Lineker riesce ad accorciare le distanze allā81Ā°, ma ĆØ tardi ormai.
Ć cosƬ andato in scena un altro furto: ma a parti invertite. PerchĆ© quel gol di rapina (vera e propria), ha lasciato esterrefatti gli uomini di Sua MaestĆ ; il contraccolpo emotivo e psicologico ĆØ stato forte. Probabilmente, Diego, avrebbe comunque messo la sua firma e la seleccion avrebbe comunque vinto, in quanto nettamente superiore: ma ĆØ innegabile che quel primo di due gol, segnato in quel modo, abbia condizionato la partita. DirĆ poi Shilton: <<…La sola cosa che mi infastidisce ĆØ non avere mai avuto le sue scuse. A fine partita Maradona non venne a parlarmene. Fui l’unico a non accorgermi di niente: non ebbi neppure la soddisfazione di protestare… Lui correva, esultava e io pensavo mi avesse battuto: non che mi avesse fregato.>>
<<Chi ruba ad un ladro ha cento anni di perdono>> dirĆ invece Diego Armando Maradona, riguardo a quella da lui stesso definita come la āmano de diosā. Divina: perchĆ© secondo lui era lāaiuto ricevuto dall’alto per spingere la palla in rete e far pagare ai nemici tutti i torti (a suo parere) subƬti. Peccato, Diego, che nel 1994 qualcosa sia andato storto e tu sia stato invece squalificato. Non va sempre bene. E la ruota, evidentemente, gira…
Quella sera di giugno, in Messico, vinsero sicuramente i piĆ¹ bravi; probabilmente i piĆ¹ furbi e i meno corretti. E vinse lāanti-futbol di stampo Estudiantes: la squadra in cui aveva giocato Bilardo, sotto la guida di Osvaldo ZubeldƬa. << La partita deve essere vinta: ĆØ questo il fine>> ĆØ la sua filosofia. La scuola da cui proveniva professava, infatti, un gioco finalizzato appunto alla vittoria, attraverso ogni mezzo (anche scorrettezze), fermando lāavversario (tatticamente ā con centrocampo e difesa schierati a contenere le incursioni altrui), andando magari anche a discapito dello spettacolo. Ma la sua fortuna ĆØ stata aver potuto schierare cinque buoni giocatori, due talenti (Valdano e Burruchaga) e un fuoriclasse (Maradona): facendo sƬ che il suo 3-5-2 fosse fluido ed efficace anche in fase dāattacco, oltrechĆ© dietro.
Lineker, nonostante il mancato arrivo tra le quattro migliori, vince il titolo di capocannoniere del torneo con 6 reti. E gli inglesi non possono recriminare troppo: i limiti nella costruzione di un gioco dāattacco erano evidenti e Gary da solo non poteva molto. La squadra si ripresenterĆ poi ai successivi Mondiali di Italia ā90 e agguanterĆ il 4Ā° posto (ma la sconfitta in semifinale con i tedeschi apparirĆ condizionata dal giallo ingiusto a Gascoigne su fallo inesistente a Berthold – dichiarazione di questi giorni proprio di questāultimo). La sfida tra le due nazionali continua invece negli anni e lāacerrima rivalitĆ non si ĆØ mai sopita… e la vendetta per i Tre Leoni arriva al Mondiale del 2002 giocato in Corea del Sud: entrambe nello stesso girone, sudamericani (orfani di Maradona) sconfitti per 1-0 e poi eliminati subito dal torneo, con gli inglesi qualificati agli ottavi. Una doppia vittoria: che a Bilardo non sarebbe per nulla piaciuta…!