“Lo scorso anno di questi tempi eravamo nella disperazione piĆ¹ completa.
Al nostro ritorno nella Premiership siamo riusciti a buttare tutto alle ortiche nellāultima giornata di campionato. Ci bastava un pareggio contro il Wimbledon. Siamo riusciti a perdere, e il Coventry, battendo il Totthenam, ci ha superati. Sbattendoci di nuovo in First Division, il campionato cadetto. Tutto questo mentre cāera uno stadio meraviglioso ad attenderci per lāinizio di questa stagione. Lo Stadium of Light, una delle nuove meraviglie di quel calcio inglese che ĆØ ormai irriconoscibile rispetto a quando iniziai a tirare i miei primi calci da professionista con lāArsenal, era pronto ad attenderci. Nessuno avrebbe voluto giocarci la prima partita della storia in First Division, ma purtroppo ĆØ quello che ĆØ successo.
Ho avuto la fortuna di segnare io il primo gol nella storia di questo stadio.
Abbiamo battuto il Manchester City 3 a 1. Una delle contendenti alla promozione. Sembrava lāinizio di una stagione da ricordare. Invece il mio ginocchio, quello operato lāanno precedente per la rottura del crociato, ha iniziato a fare i capricci. Talmente tanto che improvvisamente ero diventato la controfigura di me stesso. Una partita pessima contro il Port Vale, e in quella successiva ci toccava il Norwich in casa. Ho supplicato Peter Reid, il nostro manager, di non farmi giocare.
‘Non riesco neppure a correre, Boss. La mia gamba ĆØ andata, non ho forza’. Niente da fare. Peter Reid, la persona migliore che io abbia incontrato nel mondo del calcio, non ne vuole sapere. Ha sempre visto in me cose che neppure io riuscivo a vedere. ‘Quinnie, tu al 80% sai essere molto meglio della maggioranza degli altri centravanti del campionato al 100%’ mi ripeteva continuamente. Grazie della stima Bossā¦ ma io ora sono al 20%! Sono un disastro assoluto per tutta la partita. Non riesco a prenderne una neppure di testa, la mia specialitĆ . Nel secondo tempo mi trovo da solo a tu per tu con il portiere avversario. Stiamo perdendo uno a zero. Eā lāoccasione per pareggiare, e chissĆ , portare a casa i tre punti. Lāunica cosa che so fare perĆ² ĆØ appoggiare la palla docilmente tra le braccia del portiere avversario. I fischi e i āboooā dei tifosi del Sunderland mi rimbombano ancora nelle orecchie quando a fine partita mi appresto a salire in macchina insieme a mia moglie Gillian e a mia figlia Aisling. CāĆØ un folto gruppo di tifosi nei paraggi. Gli insulti sono feroci. Sono in imbarazzo nel pensare che mia figlia possa sentire parole del genereā¦ rivolte a suo padre poi.
Ma il peggio deve ancora arrivare.
Un tifoso mi sputa. Per una frazione di secondo penso di reagire, dando a quellāidiota la lezione che si merita. Poi, per fortuna, riesco a controllarmi. Sono quelle situazioni in cui non vinci mai in ogni caso. In un attimo mi vengono alla mente i possibili titoli dei tabloids. ‘Famoso calciatore attacca un tifoso’. Oppure ‘Attaccante permaloso si scaglia contro un fan’ā¦ no, meglio evitare tutto questo. PerĆ² se questo deve essere il calcio, se questo ĆØ quello che devo passare dopo essermi lasciato alle spalle due crociati rotti, il rischio di lasciarci le penne per una setticemia, mesi e mesi di lavoro da solo in palestra per recuperareā¦ beh, meglio lasciar perdere. Meglio chiuderla qua e tornare nella mia Irlanda a occuparmi di cavalli con la mia dolce Gillian, e i miei due cuccioli Aisling e Mikeā.
Niall Quinn scoprirĆ pochi giorni dopo che il dolore che non gli permetteva di esprimersi ai suoi (eccellenti) livelli era tuttāaltro che nella sua testa. Una artroscopia effettuata pochi giorni dopo la partita con il Norwich, conclusa nella maniera descritta sopra, evidenzia in maniera inequivocabile che due ossa si sono fuse insieme allāinterno del ginocchio operato lāanno precedente.
Le ossa vengono staccate.
Un altro mese di gesso, e quando Niall Quinn ricomincia a correre la sensazione ĆØ meravigliosa: il ginocchio non gli provoca piĆ¹ alcun dolore. Quando lā8 di novembre, a due mesi dallāoperazione, Quinn ritorna in campo, viene accolto con applausi e cori di incitamento. Il magnifico popolo del Sunderland ha capito, e ora ĆØ pronto a sostenere il giocatore che poco piĆ¹ di un anno prima era diventato il piĆ¹ pagato nella storia del club, quando Peter Reid decise di sganciare un milione e trecentomila sterline per il suo cartellino dal Manchester City.
Quinn formerĆ con Kevin Phillips una coppia dāattacco fantastica. Da novembre a maggio i due segneranno insieme la bellezza di 40 reti. Non sufficienti perĆ², per un solo punto, a garantire la promozione. Saranno gli acerrimi rivali del Middlesbrough a salire in Premiership insieme al Nottingham Forest. Per il Sunderland ci saranno gli agonici play-offs. Chi li vince torna in Premiership e si porta a casa un jackpot da 20 milioni di sterline, tanto ĆØ valutato il ritorno in Premiership. Superato lo Sheffield United per i Black Cats in finale a Wembley cāĆØ il Charlton.
SarĆ una partita che entrerĆ nella storia del calcio inglese.
Niall Quinn, autore di una doppietta durante lāincontro, dovrĆ suo malgrado calciare il 6Ā° rigore per il Sunderland. Lui che con la sua Irlanda declinĆ² questa responsabilitĆ sia a Italia 90 contro la Romania sia contro la Spagna ai mondiali di Corea e Giappone del 2002.
“Il mondo si era fermato in quei pochi secondi. Non osavo pensare a cosa sarebbe successo se avessi sbagliato io il calcio di rigore che poteva riportarci in Premier League”.
Invece Niall segnaā¦ salvo poi vedersi crollare il mondo addosso pochi secondi dopo allāerrore del terzino sinistro Michael Gray. Un altro anno di purgatorioā¦ e a quasi 32 anni ti chiedi se il Paradiso lo rivedrai mai piĆ¹ā¦
Niall Quinn nasce a Dublino il 6 ottobre 1966. Sia il padre che la madre sono stati due eccellenti sportivi. Entrambi hanno giocato a curling, uno degli sport nazionali irlandesi. Niall ĆØ dotatissimo anche in questo gioco, e per il padre lāhurling ĆØ lāUNICO sport praticabile in famiglia, e vede giĆ in Niall un futuro campione. Il giovane Quinn perĆ² eccelle praticamente in ogni sport che pratica. Calcio Gaelico e football sono altri due giochi in cui mostra qualitĆ non comuni.
Quando a 16 anni viene invitato dal Fulham ad un provino sembra che ci sia proprio il calcio nel destino di Niall. Al Fulham le cose non andranno come sperato, e sarĆ lo stesso manager, il famoso SuperMac Mac Donald a comunicargli āmi spiace figliolo, ma il calcio professionistico non ĆØ roba per te, almeno fin quando nel sedere avrai un buco. Torna in Irlanda e trovati un buon lavoroā.
Niall si rituffa nel suo amato hurling e addirittura viene convocato per una tournĆØe in Australia per giocare con la rappresentativa giovanile irlandese allāaltro sport nazionale, il calcio gaelico. In Australia si giocherĆ un ibrido tra il calcio Gaelico e il Football Australiano. Quinn sarĆ la star della tournĆØe e riceverĆ diversi premi individuali.
Neppure il tempo di tornare a Dublino, che si presenta a casa Quinn un certo Bill Darby, famoso osservatore dellāArsenal in Irlanda. āNiall, vuoi andare giĆ¹ a Londra per un periodo di prova ? LāArsenal vorrebbe vederti in azione da vicinoā. Le ferite della precedente fallimentare esperienza con il Fulham non sono ancora completamente cicatrizzate. Nonostante questo la tentazione ĆØ troppo forte. Quinn accetta.
Viene buttato in campo il giorno stesso del suo arrivo in una amichevole tra gli under-18 dellāArsenal e il Southall FC, squadra di dilettanti. I giovani āGunnersā strapazzano gli avversari con un perentorio 9 a 0. Niall segna tre reti. Le altre sei le segna un biondino velocissimo e geniale. A fine partita il biondino gli si avvicina. āBeh, se a noi due non ci prendono dopo la partita che abbiamo giocato questi sono tutti matti !ā gli dice il biondino che aggiunge āA proposito, io mi chiamo Paul Mersonā. āNacque subito una simpatia immediata tra me e Paulā¦ che non sempre ci portĆ² poi nella giusta direzioneā¦ā ricorda Quinn di quel giorno. Il periodo di prova previsto ĆØ della durata di 15 giorni.
Al termine di una sessione con la prima squadra Quinn si ferma a palleggiare a fine allenamento con Charlie Nicholas, incantando tutti per il suo tocco di palla cosƬ particolare per una ragazzone di oltre 190 centimetri. A quel punto gli si avvicina un allenatore dello staff dei Gunners. āFigliolo, ĆØ inutile tenerti qui ancora una settimana. Torna a casa, sistema le tue cose, chĆ© fra qualche giorno veniamo noi a trovarti con un contratto professionistico da firmareā.
Meno di due anni dopo arriverĆ lāesordio in prima squadra, nel dicembre del 1985. Contro il Liverpool, la squadra piĆ¹ forte dāInghilterra. Quinn segnerĆ un gol e propizierĆ quello di Charlie Nicholas nella vittorie per 2 a 0 dei Gunners londinesi. Niall rimarrĆ allāArsenal per altre 4 stagioni, ma solo nella prima di questa giocherĆ da titolare. Nella primavera del 1987, poco dopo aver firmato con i Gunners il rinnovo del contratto, lāArsenal acquisterĆ Alan Smith, centravanti con le stesse identiche caratteristiche di Niall, ma con maggiore esperienza e con una media realizzativa superiore. Nel frattempo ĆØ perĆ² diventato parte integrante della nazionale dāIrlanda, che con Jack Charlton in panchina sta ottenendo risultati mai visti prima. La sua battaglia con Tony Cascarino per il posto in attacco a fianco di John Aldridge si protrarrĆ per quasi 10 anni ā¦ pur nella grande amicizia che tra i due si verrĆ a creare.
Nel 1990 perĆ², a pochi mesi dal Mondiale Italiano, Niall Quinn ĆØ ormai lontanissimo da un posto di titolare nei Gunners. Il suo posto nella spedizione dei verdi di Jack Charlton in Italia ĆØ a rischio. Quinn chiede il trasferimento. I piĆ¹ determinati ad assicurarsi le sue prestazioni sono i Blues del Manchester City. Howard Kendall ha bisogno di una ātorreā per il suo City, e Quinn puĆ² essere lāuomo ideale. Lāimpatto di Quinn al Maine Road ĆØ eccellente. Arrivano diversi gol e una ritrovata autostima, dopo le ultime tristi stagioni ad Highbury.
E soprattutto arriva un posto nei 22 dellāEire per la spedizione italiana.
Nelle prime due partite Aldridge e Cascarino sono la coppia dāattacco titolare, ma nei 6 minuti giocati contro lāEgitto nella seconda partita Quinnie crea piĆ¹ grattacapi alla difesa africana che Cascarino negli 84 minuti precedenti. Nella terza e decisiva partita contro lāOlanda di Gullit e Van Basten Niall parte titolare. Gli olandesi vanno in vantaggio dopo una decina di minuti con Gullit, e paiono tutto sommato in controllo. A metĆ della ripresa entra Cascarino. Stavolta non al posto di Quinn ma a quello di Aldridge. La forza dāurto sui palloni alti ĆØ a questo punto lāunica arma rimasta agli irlandesi. Manca poco piĆ¹ di un quarto dāora al termine, quando su un rinvio del numero uno irlandese Bonner la difesa olandese, attaccata dai due giganti di Jack Charlton, va in panico. Van Breukelen non trattiene un pallone che non sembra impossibile e il piĆ¹ lesto sulla respinta ĆØ proprio Niall Quinn che deposita la palla in rete. Per lāIrlanda ĆØ una qualificazione storica al turno successivo, dove i verdi elimineranno ai rigori la Romania, prima di cedere nei quarti di misura alla Nazionale Italiana.
Nel Manchester City, dopo altre tre eccellenti stagioni e dopo il ripetuto assalto dellāEverton per avvalersi dei suoi servigi, sempre rimandato al mittente dal City, arriva perĆ² un gravissimo infortunio nel novembre del 1993. Quinn si rompe il legamento crociato del ginocchio. Un infortunio sul cui recupero allāepoca cāerano grossi punti interrogativi. Quinn ce la mette tutta, anche perchĆ© nel frattempo non solo ĆØ diventato titolare inamovibile dellāundici di Jack Charlton, ma anche e soprattutto perchĆ© in estate si giocheranno i Mondiali statunitensi dove lāIrlanda si ĆØ ancora una volta qualificata.
Ma i guai sono solo allāinizio.
Pochi giorni dopo lāoperazione il ginocchio si infetta.Setticemia. Per Niall Quinn non si parla piĆ¹ di Mondiali di calcio o di carriera. CāĆØ in gioco la vita. Tre settimane di morfina ogni 4 ore per spegnere il dolore. In queste tre settimane Niall Quinn perde piĆ¹ di venti chilogrammi di peso. Per 26 giorni non riuscirĆ a mangiare nulla di solido. Per 26 giorni non riuscirĆ ad espletare le funzioni corporali da solo. Per Quinn ci sono lunghi mesi di riabilitazione in palestra. Insieme a lui, per la maggior parte del tempo ci sarĆ il compagno di squadra Paul Lake a fargli compagnia. A questāultimo le cose andranno molto peggio che a Niall ā¦
Eā una corsa contro il tempo.
I Mondiali non sono piĆ¹ una chimera. āAd aprile sono pronto per rientrare. Ho addirittura piĆ¹ muscoli di prima dellāinfortunio e peso 6 kg in piĆ¹.ā Ricorda Quinn di quel periodo. Solo che il Presidente del Manchester City, Francis Lee, il grande ex-attaccante del City e della Nazionale Inglese, non vuole saperne. Jack Charlton ha un bisogno disperato di Niall in attacco, ma la sua amicizia con Lee gli impedirĆ di forzare oltre la mano. Francis Lee non dĆ il permesso a Quinn di tornare in campo. Giocatore troppo importante per il suo Manchester City per rischiare un nuovo infortunio. Quinn non giocherĆ i Mondiali degli Stati Uniti nonostante gli sforzi immani e quasi disperati degli ultimi mesi. Per ironia della sorte, quando inizia la nuova stagione la nuova coppia dāattacco che si era nel frattempo formata con Paul Walsh e con il tedesco Uwe Roesler funziona, e per Niall allāinizio non cāĆØ spazio.
Nel 1996, quando ĆØ alla soglia dei trentāanni, arriva per Niall il trasferimento al Sunderland, voluto fortissimamente dal suo ex-manager al Manchester City Peter Reid. Dopo le tribolate prime due stagioni raccontate allāinizio, per il Sunderland e per Quinn arriveranno alcune stagioni da incorniciare. Nella stagione 1998-1999, quella successiva alla finale persa ai play-offs con il Charlton, arriva la promozione in Premier League al termine di una stagione esaltante. Primo posto in classifica con il record di 105 punti ottenuti. Tre sole sconfitte in 46 gare, e per Niall Quinn ben 18 reti realizzate in campionato. La stagione successiva in Premier League si rivela unāaltra stagione da sogno. Un eccellente settimo posto finale ad un passo dalla qualificazione in Europa. Quinn e Phillips sono una coppia dāattacco temibilissima anche in Premier League. Questo ĆØ quello che i due sono in grado di fare.
Dopo quella fantastica stagione per Niall inizia lāinesorabile marcia verso il crepuscolo di una tormentata ma assolutamente brillante carriera, chiusa perĆ² con unāultima importantissima firma. Niall Quinn viene inserito da Mick Mc Carthy, nuovo selezionatore dellāIrlanda, nellāelenco dei calciatori che faranno parte della spedizione ai Mondiali del 2002 in Corea e Giappone. Sembra piĆ¹ che altro un premio alla carriera, o un riconoscimento alla sua enorme importanza nel gruppo grazie al suo spirito positivo, al suo contagioso ottimismo e alla sua esperienza. Quinn invece troverĆ modo di lasciare il segno in maniera indelebile anche in quel Mondiale, prima con la fantastica sponda aerea che metterĆ in condizione Robbie Keane di segnare il gol del pareggio contro la Germania nelle qualificazioni, e poi conquistando il penalty che porterĆ lāIrlanda ai calci di rigore contro la Spagna. Per chiudere, le parole di Niall Quinn sui club in cui ha giocato e soprattutto la sua dichiarazione dāamore verso il Sunderland di cui, nel luglio del 2006, diventerĆ addirittura Presidente. āHo imparato il mestiere allāArsenal, sono diventato un calciatore al Manchester City, ma il Sunderland mi ĆØ entrato nel cuore. Io amo il Sunderland A.F.C.ā
ANEDDOTI E CURISITĆ
Niall Quinn legĆ² moltissimo negli anni allāArsenal con Paul Merson e con Tony Adams. Per sua stessa ammissione fu molto fortunato a non ripetere per intero gli errori dei due grandi amici ai tempi dei Gunners, con cui ha condiviso memorabili bevute e migliaia di sterline āregalateā ai bookmakers.
In una di queste avventure insieme a Paul Merson, i due sono ad Ascot dove passano un intero pomeriggio a giocare ai cavalli. Arriva il momento dellāultima corsa. Merson ha finito i soldi, Quinn ha ancora 10 sterline. Decidono di giocarle sulla combinazione vincente e piazzato. I numeri scelti sono il 6 (numero dellāabitazione di Niall a Londra) e il numero 23 (numero dellāabitazione dei genitori di Niall a Dublino). Puntano, ma quando si apprestano a seguire la gara si accorgono che per errore sulla schedina ĆØ stato giocato il numero 27 anzichĆ© il 23. āLasciamo cosƬ o cambiamo ?ā chiede Quinn a Merson. āNo. Cambiamo Niall. La prima idea ĆØ sempre quella buonaā gli replica Merson. Rifanno la coda e giocano il 6 e il 23. La gara, ovviamente, ĆØ vinta dal numero 27ā¦ davanti al numero 27! 10 sterline sarebbero diventate 25.000. Niall inizia a ridere come un matto mentre Merson non riesce ad aprire bocca dallo sconforto e dalla disperazione. Arrivano alla loro auto che Quinn sta ancora ridendo, quando si accorgono che avevano lasciato i fanali accesi ā¦ batteria scarica e anche appiedati. Quinn ride fino quasi alle lacrime mentre Merson, ricorda lo stesso Quinn āTemevo volesse buttarsi nel Tamigi !ā.
Lāidolo di Niall Quinn ĆØ sempre stato il pugile, attore e cantante irlandese Jack Doyle. Capace di guadagnare milioni di sterline e spendere tutto in regali ad amici, in viaggi e in colossali bevute. Quinn ĆØ stato capace di ricalcarne appieno le gesta, rendendosi capace di gesti di altruismo e generositĆ meravigliosi. Due su tutti.
Il primo dopo una trasferta del Sunderland a Cardiff nel periodo in cui era Presidente del Club. Il volo charter della Easy Jet ĆØ pronto per decollare da Bristol verso Newcastle, per riportare il centinaio di tifosi dei Black a casa dopo la vittoriosa trasferta. Quando si accorgono che Niall Quinn sta anche lui per salire sullāaereo iniziano a festeggiarlo rumorosamente e con grande giubilo, con lāimmancabile āNiall Quinn disco pantsā (di cui vi racconteremo a parte). La cosa infastidisce non poco lāequipaggio della compagnia aerea, che decide di lasciare a piedi tutti i tifosi del Sunderland. Niall ovviamente scende con loro, e nel giro di pochi minuti chiama diverse compagnie di taxi per far arrivare un numero di mezzi sufficienti per riportare tutti i tifosi del Sunderland a casa. La spesa? 8.000 sterline, ovviamente tutte provenienti dalle tasche di Niall Quinn.
Ma quello che Niall Quinn ha fatto in occasione del suo match dāaddio, giocato nel maggio del 2002 fra il Sunderland e la Nazionale Irlandese, ha colpito e commosso tutto il mondo del calcio. Da sempre le partite di questo genere sono unāoccasione per il calciatore festeggiato di raccogliere un importante gruzzolo a fine di una lunga carriera, spesso giocata per molti anni nello stesso Club. Ebbene, nella sua partita di addio āBig Niallā ha raccolto oltre un milione di sterline che Quinn ha interamente devoluto a due ospedali per bambini, metĆ al Our Ladyās Hospital a Dublino e metĆ al reparto pediatrico del Sunderland Royal Hospital.
Infine, il famoso inno che ha accompagnato per anni le prestazioni di Niall Quinn. āNiall Quinnās disco pants are the best. They go up from his arse to his chest. They are better than Adam and the Ants. Niall Quinnās disco pantsā. Tutto nasce durante un ritiro pre campionato del Manchester City in Italia. Il tasso alcolico dei giocatori del City ĆØ giĆ molto alto quando Quinn e il compagno di squadra Mc Mahon (ex di Liverpool e Nazionale Inglese) vengono alle mani. La cosa inizia quasi per gioco ma Mc Mahon, piĆ¹ ubriaco di Quinn, fa sul serio. Quinn schiva un paio di colpi poi decide di attaccare. Sferra un pugno, uno soltanto senza troppa forza o convinzione. Ma Steve Mc Mahon ĆØ troppo ubriaco per schivare o quantomeno assorbire il colpo. Il naso di Mc Mahon schizza sangue dappertutto. Viene accompagnato in albergo da alcuni compagni e dal vice allenatore Sam Ellis. Niall insieme a Rick Holden entra in un locale e inizia a ballare, in evidente stato confusionale. Si accorge che ha la maglietta sporca del sangue di Mc Mahon, se la toglie e balla con solo un paio di jeans stracciati addosso. Nel locale ci sono perĆ² dei tifosi del City che assistono alla scena. E inventano su due piedi la canzoncina che diventerĆ croce e delizia di Niall per il resto della carriera. āNIALL QUINNāS DISCO PANTSā.
Infine qualche immagine per ricordare o far conoscere Niall Quinn, uno dei migliori āold style numer 9ā della storia recente del calcio britannico.