Le Magpies sono infatti reduci da una partenza formato horror, avendo collezionato appena tre pareggi e ben cinque sconfitte nella prime otto gare. I canaries non se la passano molto meglio, dalla loro gioca il āragguardevole bottinoā di due successi in altrettante comparse.
St James’ Park ĆØ un ambiente caldissimo, la culla di una tifoseria legata da un amore indissolubile verso i suoi colori. Indossare la maglia del Newcastle ti fa sentire ogni giorno un privilegiato: quella casacca odora di storia, di onore, di gloria. Ma ĆØ allo stesso tempo unāenorme assunzione di responsabilitĆ : vestire quella maglia significa doverla onorare ogni Domenica. E non cāĆØ spazio per i deboli di carattere. PerchĆ© le urla del popolo di St James’ Park suonano la carica in maniera unica, ma al tempo stesso sono capaci di trasformare quella āculla motivazionaleā in unāarena infernale per i propri attori.
Le Magpies, agli ordini di Steve McClaren, si schierano con il piĆ¹ classico dei 4-4-2 in linea. Quando le cose non riescono, si cerca rifugio nell’ordine. Al diavolo lāestetica, contano soltanto i tre punti. Elliot prende il posto tra i pali; il comando della linea difensiva ĆØ assegnato al capitano Fabricio Coloccini, ormai unāistituzione da quelle parti, coadiuvato da Mbemba. Ai loro lati agisce Janmaat da una parte, con lāintento sfruttare le sue doti in fase di spinta, e Dummett dall’altra, piĆ¹ bloccato. Il presidio della zona mediana del campo ĆØ invece affidato al duo Tiote-Colback, un binomio tutto muscoli e corsa. Sulle fasce sono liberi di scorrazzare Wijnaldum, a sinistra, e Sissoko a destra. In avanti spazio alla coppia Perez-Mitrovic, fantasia e forza al potere.
Il match inizia all’insegna dellāadrenalina. Ritmi forsennati e intensitĆ da vendere, in pieno stile Premier: dopo neanche 15 minuti il Newcastle va in vantaggio. Al termine di unāazione confusa, una palla sporca finisce sui piedi di Sissoko. Il centrocampista francese vede Wijnaldum smarcarsi intelligentemente all’altezza del vertice destro dellāarea di rigore, e con unāimbucata perfetta lo serve. Lāolandese si trova a tu per tu con lāestremo difensore dei Canaries, e lo infila con una rasoiata sul palo lungo. SarĆ il primo gesto tecnico di una giornata da ricordare. Un piccolo assaggio delle doti in area di rigore con cui Georginio delizia il pubblico di St James’ Park.
Per le Magpies ĆØ una gioia effimera: dopo appena 6 minuti il Norwich sfrutta una disattenzione della retroguardia bianconera e pareggia i conti grazie a Mbokani. Tutto da rifare quindi, se non fosse che, dopo una manciata di minuti, a salire in cattedra ĆØ ancora lui: Georginio Wijnaldum. Sissoko, sfruttando il suo strapotere fisico, si incunea tra le linee avversarie e pennella un cioccolatino inaspettato in area di rigore. Il centrocampista olandese si avventa come una furia sul delizioso traversone, trafiggendo Ruddy con unāincornata degna del piĆ¹ agguerrito dei tori in mostra alla Fiera di San Firmino. In questa rete ĆØ racchiuso āun bel pezzoā di Wijnaldum: intelligenza tattica, attacco dello spazio, tempismo, tecnica e coordinazione. Una sintesi di caratteristiche che sublima in una nuova gioia regalata ai tifosi sugli spalti, che assistono increduli allo sbocciare di un magnifico fiore, degno della tradizione vivaistica olandese.
Appena sette minuti piĆ¹ tardi, ĆØ ancora unāincontenibile Sissoko a dare il via ad un contropiede devastante: dopo una transizione di 40 metri palla al piede, il centrocampista francese scarica la sfera su Ayoze Perez, il quale, dopo un fortunoso batti e ribatti, batte lāestremo difensore dei canaries per la terza volta in 35 minuti.
3-1 Newcastle e partita in discesa, direte voi. Ma nella Premier ĆØ vietato mollare, o staccare i neuroni anche per pochi secondi. Appunto, pochi secondi, come quelli che passano tra lāesultanza di Perez, il tempo di rimettere il pallone al centro, ed il gol del 3-2 di Redmond. Lāala inglese accorcia nuovamente le distanze per il Norwich, sfruttando lāennesima dormita generale della retroguardia bianconera, apparsa inescusabilmente deconcentrata e passiva. Si va quindi al riposo sul risultato di 3-2, al termine di un primo tempo all’insegna della dinamite pura.
La seconda frazione di gioco riprende con un Newcastle che appare quasi stordito dal break, rischiando piĆ¹ volte di bruciare il vantaggio conseguito nei primi 45 minuti di gioco: Wijnaldum salva un pallone sulla riga di porta, ed i canaries buttano al vento altre ghiotte occasioni. Come spesso accade in questi casi, il dio del calcio si rivela inflessibile nellāattuare una delle sue leggi supreme: goal sbagliato, goal subito. CosƬ, un incontenibile Sissoko si proietta nuovamente in avanti palla al piede, mangiando letteralmente lāerba di St James Park, e trovando Mitrovic con lāennesimo traversone col contagiri. Il centravanti serbo, senza badare allo stile, scaglia sotto la traversa un bolide che trafigge Ruddy senza possibilitĆ dāappello.
Al minuto numero 66, il Norwich perde lāennesima palla sanguinosa e dĆ il via ad unāaltra ripartenza dei Magpies. Questa volta ĆØ Janmaat a sovrapporsi con i tempi giusti e a crossare al centro: ancora, inesorabilmente, il predatore della sfera ĆØ Wijnaldum, che si incunea nella molle retroguardia gialloverde e sigla la tripletta personale. Non ĆØ un caso, perchĆ© quel ragazzo dai polmoni inesauribili accompagna ogni singola azione, attacca lo spazio come un forsennato su ogni transizione. E non lo fa piazzandosi in una zona casuale del campo, ma in quella giusta, proprio dove cadrĆ la palla.
Georginio pare avere due molle sotto ai piedi quando stacca con simile veemenza: due molle perĆ² solerti nel ritrarsi, lasciando prontamente spazio ad un motore super efficiente quando deve correre su e giĆ¹ per il campo, che sia alla ricerca del pallone da giocare o in fase di recupero. Ed ĆØ questa abilitĆ che lo fa scoprire al pubblico di St James Park come calciatore totale: quell’indifferenza nel destreggiarsi tanto con la sfera tra i piedi, nel fraseggio, quanto quando il pallone deve andare a cercarselo smarcandosi.
La dimostrazione? Beh sta tutta nella rete del 6-2 finale. Lāolandese, dopo lāennesimo smarcamento, riceve il pallone sulla zona sinistra del campo, si accentra in un tipico movimento da ala sinistra, e piazza un destro che si infila sotto la traversa, sul palo lontano. Aiutato da una deviazione? Chi se ne frega! Lāolandese ha giganteggiato sul campo, ed il tabellino delle marcature ne ĆØ lāimbarazzante dimostrazione.
CosƬ Wijnaldum si scopre all’Inghilterra. Il pubblico, dinanzi alle sue quattro reti, va letteralmente in visibilio. Da anni un calciatore cosƬ totale non calcava quel prato. Lāolandese sfodera una prestazione sensazionale, danzando sulla sfera e mettendo in mostra un repertorio dalla varietĆ impressionante. Ce nāĆØ per tutti i gusti: capacitĆ di muoversi senza palla, senso tattico, ed un dinamismo degno dei migliori interpreti della lega dāOltremanica, oltre ad una tecnica invidiabile. Un centrocampista (forse ĆØ riduttivo definirlo tale) che segna, copre, corre, e fa segnare.
Sicuramente la stagione delle Magpies, conclusasi con una rovinosa retrocessione, non sarĆ piacevolmente ricordata dai supporters, ma forse, oltre la delusione, qualcosa resta ancora: quel pomeriggio di Ottobre, in cui āGiniā si scoprƬ all’Inghilterra come genio del football.