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martedì 3 Dicembre 2024
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Quasi amici: Wenger e Mourinho, una rivalità senza fine

2 ' di lettura“Mamma diceva sempre: devi gettare il passato dietro di te prima di andare avanti”. Così Tom Hanks recitava in uno dei migliori film della storia del cinema (Forrest Gump). Sembra però che Arsene Wenger e Jose Mourinho non abbiano visto la pellicola portando avanti la propria rivalità. Loro sono i massimi esponenti della verve che non risiede soltanto in campo ma anche in panchina. 

Facciamo un passo indietro. Tutto ha inizio nel 2004. Un giovane Mou, detentore della Champions League con il Porto, approda in Premier League sulla panchina dei Blues. A quei tempi, l’Arsenal era una delle squadre più forti al mondo e veniva da una stagione altrettanto storica, ovvero quella degli Invincibili. Il portoghese mise subito le cose in chiaro, non voleva essere secondo a nessuno. E se in campo ci riusciva benissimo, in conferenza stampa non era da meno. “Lui ha un problema con noi, è una specie di voyuer, è uno a cui piace guardare gli altri. È una malattia”. Parole a cui lo Special One doveva ancora abituarci, ma che a ripensarci ora non sono molto distanti dalla consuetudine. Non si fece attendere la risposta del francese, sempre contraddistinto dall’eleganza, ma in certe situazioni… “Quando dai il successo a gente stupida, diventa solo più stupida, non più intelligente” 

Il 2014 focoso tra Wenger e Mourinho

Dopo diversi successi agli ordini di Sua Maestà, il lusitano andò a fare razzie in giro per l’Europa. Lasciò così Wenger costretto a cercare un nuovo compagno di gioco. Scandagliò l’intera lega, ma nessuno fu come MourinhoJose non lo vuole ammettere, ma per il Chelsea bis l’aspetto scatenante fu il ritorno dall’amichetto. L’apoteosi della faida arrivò nel 2014. Quest’ultimo anno fu un disastro per l’allenatore dei Gunners che vide per due volte la sua squadra perdere malamente contro i Pensioners. La prima verso la fine di marzo in occasione della sua millesima panchina con i londinesi: un 6-0 che Arsene si sogna ancora nei peggiori incubi 

Nella seconda si sfiorò anche lo scontro fisico con parole pesanti che rimbombarono nello Stamford Bridge. Il coach d’Oltralpi chiese a gran voce l’espulsione di Mourinho che lo affrontò a muso duro. Il quarto uomo fece da arbitro di boxe e divise i due in attesa di un secondo round. “Un giorno lo troverò lontano da un campo di calcio e quel giorno sono certo che gli spaccherò la faccia”. Così commentò l’accaduto lo Special. Velleità o realtà? Ai posteri l’ardua sentenza, fatto sta che gli animi non accennano a raffreddarsi. Ripresa che è arrivata anche recentemente ma a distanza, come il Covid ci ha ben insegnato. Dopo l’uscita della biografia di Arsene Wenger, la prima cosa che si nota è “ma dov’è Mourinho?” Il compagno di giochi è stato tagliato fuori e non l’ha presa benissimo. “Con lui mi sembra di stare all’asilo”, “Non parla di me? Chiaro, non può farlo perché non mi ha mai battuto”. 

Sarà questa la fine? Ne dubitiamo fortemente. Nel frattempo ci godiamo una delle rivalità più belle provenienti dalle panchine.  

LEGGI ANCHE: L’importanza di essere invincibili: nessuno come l’Arsenal del 2003/04. 

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