SƬ, sono dāaccordo. Quasi trentāanni possono essere davvero un mucchio di tempo. Ma se sforzi un poā la vista, scegli abiti pesanti e provi a socchiudere gli occhi, praticamente ci sei. Dove stiamo andando, dici? In una piega del passato che merita di essere esplorata e riassaporata in tutta la sua pienezza. La rotta si chiama Champions League. La destinazione finale ĆØ The Battle of Britain: la scontro definitivo tra Leeds United e Rangers Glasgow.
21 ottobre 1992: Ibrox Stadium, Glasgow
Seguimi. Passiamo i tornelli e procuriamoci una birra prima di appollaiarci sui seggiolini umidi di Ibrox. Glasgow sa essere un poā puttana con il tempo, ma questo lo sai giĆ , anche se non ci sei mai stato. Affonda le mani nel tuo giubbotto e contempla lo spettacolo.
Siamo dentro il secondo turno di Champions League (sƬ, proprio da questāanno non si chiama piĆ¹ Coppa dei Campioni, ma alla fine ĆØ lo stesso).
Mentre trangugi distrattamente il tuo hot-dog un vento gelido ti lavora di lato, costringendoti a pensare in fretta. Molla il cibo e prova a soppesare la cosa, almeno per una manciata di istanti. Davanti a te ci sono i campioni dāInghilterra contro quelli di Scozia.
SƬ: quella che si staglia al tuo cospetto ĆØ davvero una Battaglia di Gran Bretagna.
Certo, le due squadre ci arrivano con un umore agli antipodi: una circostanza che contrassegnerĆ lāintera stagione. La Premier League appena nata assomiglia ad un luogo indecifrabile per il Leeds: soltanto un anno fa hai sollevato il titolo ed ora ti ritrovi quantomeno arrancante. CosƬ va a finire che una serie di risultati traballanti infila incertezze in sequenza tra le pareti spesse di Elland Road: i ragazzi di Howard Wilkinson, tuttavia, restano i favoriti. I tabloid ci girano poco intorno: male che vada, torneranno dalla Scozia con un pareggio, ma sul fatto che alla fine di questo secondo turno di coppa saranno gli inglesi a spuntarla, ci sono poche perplessitĆ .
Dallāaltro lato i Gers assumono giĆ sembianze missilistiche: ancora non possono saperlo, ma al termine della stagione metteranno via un treble interno con gli ammennicoli.
Il Leeds, dal canto suo, non sa che chiuderĆ il campionato precipitando: da detentore del primo posto ad affacciarsi sul baratro della retrocessione, scansata per soli due punti. Dunque scende in campo spavaldo, indossando una divisa mitologica: il giallo dei completi Admiral ti abbaglia, ma non ipnotizza gli uomini di Walter Smith.
Ora fai attenzione! Hanno iniziato. Lāincipit ĆØ illusorio per gli inglesi: corner dalla destra, sponda di testa e Gary Mcallister che indovina lāincrocio con un destro volante. La sfera precipita alle spalle di Andy Goram. ĆØ soltanto il terzo di gioco e 43.251 spettatori sono giĆ increduli.
Nulla di inatteso, certo, ma non durerĆ . Mandiamo avanti: al 22ā Lukic, il portiere del Leeds, inciampa in un errore quasi irreale. Angolo, uscita disinvolta, pallone che scivola dai guanti e autogol comico.
Ora ti aspetteresti una reazione furiosa di Cantona e compagni, ma il fato ha in serbo una trama piĆ¹ succulenta. Quando il primo tempo sta per srotolare i titoli di coda, infatti, i Rangers passano con il loro uomo piĆ¹ atteso, Ally McCoist. Altro corner schiacciato di testa da Mark Hateley, Lukic stavolta respinge miracolosamente ma corto ed il centravanti emette la sua sentenza da un paio di metri. Possiamo anche fermarci qui: gli inglesi ci proveranno nella ripresa, ma la soliditĆ dei padroni di casa metterĆ in cassaforte il risultato. Il primo round della battaglia parla scozzese.
4 novembre 1992: Elland Road, Leeds
Ad Elland Road, ad inizio novembre, si consuma il secondo atto. Il Leeds ci arriva carico, sospinto da un pubblico di poco piĆ¹ di 25mila spettatori. La gente sugli spalti si appiglia alla vena del cannoniere Lee Chapman (sarĆ il miglior marcatore stagionale con 18 centri totali), ma confida anche nellāestro di Cantona e McAllister. Mark Hateley, tuttavia, ha altri programmi. Al terzo minuto Goram rinvia lunghissimo, il dieci fa rimbalzare il pallone e lo colpisce con violenza di controbalzo: ne esce un sinistro siderale da fuori che si infila sotto lāincrocio vigilato da Lukic.
Il trailer di un match in salita. Un pesante spoiler sul finale. Eccoti lƬ, lascia che ti allunghi una porzione di patatine fritte. Guarda, evitiamo di rinforzare illusioni: se hai giocato la vittoria dei padroni di casa, caschi male. Per quanto lo United si sforzi, il copione non subirĆ sussulti. Al 59ā un attacco sferrato dagli uomini in maglia bianca si infrange malamente sul muro scozzese: ripartenza folgorante, Hateley che serve in mezzo, tuffo di testa di McCoist e 0-2 Rangers che la mette definitivamente in ghiaccio. Ma non te ne andare: attendi almeno fino a quattro dal gong, quando Cantona accorcerĆ con un destro angolato da interno area: ci sa fare il ragazzino, eh?
The Battle of Britain finisce cosƬ: 1-4 lāaggregato totale per i Rangers, che proseguono dritto fregandosene delle ottimistiche previsioni della stampa del regno circa un facile trionfo del Leeds.
La Scozia, almeno stavolta, ha irriso gli odiati cugini.