Aljaksandr Hleb, bielorusso, nato il 1 Maggio del 1981 oggi si ritira dal calcio giocato. E allora la nostra mente viaggia, viaggia subito all’Emirates Stadium, maglia Arsenal ovviamente North London. E ci arriva nel 2005 dopo essere stato allo Stoccarda ed essere cresciuto con un padre camionista ed una madre operaia, ci arriva soprattutto dopo aver praticato nuoto e ginnastica… Sia mai che da Minsk possa nascere un campione che poi in carriera alzerĆ al cielo 12 trofei tra cui una Champions League.
E dire che la sua carriera all’Arsenal non sembra andare nel verso giusto tanto che Hleb dichiarerĆ a So Foot:
“A Stoccarda mi potevo permettere di dribblare ogni volta che ne avevo voglia. AllāArsenal andavano tutti troppo piĆ¹ veloci. Bisognava sapere a chi passare la palla prima ancora di riceverla. Ero completamente perso, cazzo”.
Poi Wenger mi ha detto: “Alex, se ti ho scelto ĆØ perchĆ© sei in grado. Hai diritto a un periodo di adattamento, non inquietarti”.
Si, fu in grado in realtĆ dopo uno stop per via di un infortunio al ginocchio. Gioca, divinamente, la finale di Champions League (persa) contro il Barcellona ed ĆØ un vero cult il video che vi proponiamo, racchiude forse l’essenza di questo giocatore che tanto ha fatto ma che forse avrebbe potuto tanto di piĆ¹ specie se guardate al minuto 3:30, giocate che vengono mixate insieme ad un altro genio non del tutto compreso che porta il nome di un altro giocatore del quale abbiamo giĆ scritto. Chi?Ā Pires ovviamente, e se vuoi saperne di piĆ¹ clicca qui.
Ma nel 2007 diventa un pilastro di quei Gunners di Wenger prima di passare poi per 15mln al Barcellona nel 2008.
E pensare che poteva finire all’Inter nel 2009 quando nella trattativa con Zlatan Ibrahimovic lui era contropartita tecnica. Niente di fatto, Hleb in Italia non giocherĆ mai.
E’ vero, non stiamo parlando di un giocatore che ha fatto sfracelli all’Arsenal, ed ha segnato 10 gol in 130 partite ma era il classico giocatore che quando mancava… Si vedeva la sua assenza, e quando c’era… Magari non si notava abbastanza. Non rubava l’occhio, ma era giocatore vero e questo Wenger lo sapeva bene, anzi… Benissimo.Ā
E allora, senza tanti giri di parole, vi proponiamo i suoi 10 gol con la maglia londinese alcuni dei quali con una tecnica e pulizia unica nel suo genere.