Il cervello non comunica più con il resto del corpo, un gesto senza alcun senso logico, sconsiderato: Ben Thatcher, colui che spedì Pedro Mendes in ospedale con le crisi epilettiche, che in campo venne ammonito… E che poi venne squalificato per otto giornate. E mancherebbe altro.
Questo l’evento, prima di entrare nella storia:
Ripartiamo dal comunicato ufficiale della FA che oltre a squalificare Thatcher lo diffida dal non ripetere un fallo simile altrimenti saranno 15 le giornate di squalifica. Ben è un umile difensore che quel maledetto 23 agosto 2006 veste la maglia del Manchester City, un City ancora “povero” prima dei più recenti fasti che tutti noi conosciamo totalizzando 47 presenze dal 2004 al 2007 senza mai andare a segno. 23 agosto dicevamo, si gioca al Ethiad Stadium e la gara scivolerà su un inesorabile 0-0 finale ma al 46’ accade il fattaccio che avete visto nelle immagini:
Mendes nel panico generale con un giovanissimo Glen Johnson pronto a chiamare i soccorsi avrà bisogno in campo dell’ossigeno e da lì durante il trasferimento in ospedale avrà anche delle crisi epilettiche ed uscirà dalla struttura sanitaria solo il giorno dopo. Pedro tornerà sui campi due settimane dopo dopo aver pensato anche al ritiro.
Tutti contro Ben Thatcher dunque, ma immedesimarsi anche nella famiglia del difensore inglese (che giocherà in nazionale con la maglia del Galles), è un qualcosa comunque di particolare:
“Mia moglie guardando la tv al mio ritorno mi chiese cosa avessi fatto e perché… Desidero davvero aver la possibilità di tornare indietro nel tempo e cancellare quel momento. Ho dei bambini adesso. Nel giornale del giorno dopo c’era una mia foto con la grafica che mi immortalava dietro le sbarre… Mia figlia si arrabbiò molto. Scrissi una lettera a Mendes e al direttore di gara per chiedere scusa e ad essere onesto non ho mai saputo neanche se l’ha letta”.
I due si ritrovarono in campo nel gennaio 2007 e contrariamente a quanto paventato da Pedro Mendes il quale disse che mai avrebbe voluto stringere la mano a Ben Thatcher… Beh, lo fece.
Fischio iniziale, si riparte… Con i bambini a casa, con i bambini sugli spalti, con l’agonismo a mille certo ma nei limiti… Perché sono comunque esseri umani (talvolta lo scordiamo) e non ci sentiamo di condannare Thatcher, i due hanno dimostrato di essere uomini veri ristringendosi la mano: adesso, succedesse una cosa analoga nel calcio di oggi… Cosa accadrebbe? Ai posteri…